Le “notti calde” sono quelle del Villaggio della Birra 2013, classico appuntamento di inizio settembre al quale ogni appassionato di birra non dovrebbe mancare; la cornice a quel tempo era ancora lo spazio interno ed esterno del TNT Pub di Bibbiano (Buonconvento, Siena) mentre le ultime edizioni del festival si sono tenute in un ben più suggestivo antico fienile con casale annesso. Nel 2013 andava in onda l’edizione numero otto iniziata come di consueto con il Pre-Villagio del venerdì e conclusasi domenica 8 settembre; un’edizione da ricordare in quanto per la prima volta il villaggio aprì le sue porte anche a birrifici di altre nazioni, anziché restare ancorato allo storico binomio Italia-Belgio.
La nostra nazione fu rappresentata da Birrificio del Ducato, Birrificio Olmaia, Loverbeer, Extraomnes, Foglie d’Erba, Barley e Toccalmatto; dal Belgio arrivarono Boelens, Den Hopperd, Het Sas, Cazeau, De Ranke, Janus, Dochter Van de Korenaar, Rulles, De la Senne, Glazen Toren, Hof Ten Dormaal, Kerkom, Hofbrouwerijke, De Leite, e Den Triest; gli ospiti dal “nord Europa” furono Emelisse (Olanda), Nøgne Ø e Haandbryggeriet (Norvegia), Magic Rock (Inghilterra).
Il birrificio Foglie d’Erba realizzò per l’occasione una birra celebrativa chiamandola Hot Night at the Village, una brown porter (5%) destinata a “scaldare” ulteriormente le già roventi notti del Villaggio della Birra. Da quella birra, che ottenne anche la medaglia d’oro al Brussels Beer Challenge dello stesso anno, ne derivò nel 2015 una versione più ricca ed alcolica (7.5%) chiamata Breakfast Edition. Cacao puro e bacche di vaniglia del Madagascar vennero aggiunte alla stessa ricetta composta da malti Pale, Brown, Chocolate e Crystal, luppoli Tettnanger, Mandarina Bavaria, Styrian Golding e Centennial. Nell'edizione 2015 di Birra dell'Anno ottenne la medaglia d'argento nella categoria 13 "scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana. Birre liberamente ispirate ai seguenti stili: Robust/Baltic Porter, Imperial Porter, Russian Imperial Stout".
Quasi nera, forma nel bicchiere una cremosa e compatta testa di schiuma leggermente “abbronzata” e dall’ottima persistenza. Al naso la fanno da padrone caffè e torrefatto, ma l’ottimo livello di pulizia consente d’apprezzare anche i profumi di vaniglia e cioccolato al latte; il bouquet è semplice ma piuttosto elegante. Poche bollicine, corpo medio, ottima scorrevolezza se si considera il contenuto alcolico: c'è anche una morbida carezza che coccola un po' il palato. La bevuta è davvero molto bilanciata con il dolce di biscotto, caramello e vaniglia a contrastare il caffè e le tostature, la liquirizia. Il gusto non è altrettanto pulito come l'aroma ma il livello è ugualmente alto, l'alcool è molto ben nascosto: si congeda nel miglior modo possibile, con una bella scia di cioccolato, caffè e tostature. La "colazione dopo la notte di eccessi al villaggio" è una (robust) porter molto ben fatta, precisa, intensa e facile al tempo stesso: qui c'è una solida birra impreziosita dai due ingredienti aggiunti, senza nessuna deriva artificiosa tipica di molte "birre dessert".
Formato: 33 cl., alc. 7.5%, lotto 06-17, imbottigliata 11/02/2017, scad. 11/02/2018, prezzo indicativo 4.50-5.00 Euro (beershop).
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