Ritorna sul blog Brew Age, beerfirm austriaca che avevamo incontrato qualche tempo da con due birre non molto convincenti ma probabilmente penalizzate dall’assenza di freschezza.
La craft beer revolution si sta espandendo in Austria e alcuni birrifici cercano già di stare al passo con le tendenze internazionali: quella attualmente più in voga è ovviamente quella delle New England IPA. Un sottostile molto discusso la cui realizzazione non è così semplice e i risultati possono essere disastrosi, soprattutto per chi le beve. Brew Age, i cui uffici di Vienna in Mittelgasse 4 dispongono anche di un piccolo beershop nel quale potete acquistare a buoni prezzi le bottiglie, ha deciso di correre il rischio. La beerfirm fondata da Johannes Kugler (birraio), Michael e Thomas Mauer (commerciali) e Raphael Schröer (amministrazione) si cimenta con il “juicy” per la prima volta nel giugno del 2017, quando realizza la Juicebumps assieme al birrificio Bierol. Non so se si tratti in assoluto della prima NEIPA austriaca, ma a quanto leggo la birra ottiene un buon successo e va subito esaurita: ciò basta a convincere Brew Age, poche settimane dopo, a propone la propria NEIPA, credo realizzata come al solito sugli impianti del birrificio Gusswerk. L’Alpha Tier, questo il nome scelto, debutta in fusto a fine giugno all'Home Café di Vienna, locale che ora mostra nel proprio logo lo stesso animale dell'etichetta della birra, ed è seguita a breve distanza dalle bottiglie.
Malti Pilsner, Vienna e Monaco, avena, luppoli Amarillo, Centennial, Citra, Mosaic. Il protocollo NEIPA viene perfettamente rispettato per quel che riguarda l’aspetto: arancio opalescente, schiuma biancastra abbastanza compatta e dalla buona persistenza. L’aroma non è l’esplosione tropicale che spesso caratterizza le Juicy IPA ma c’è comunque quel dolce cocktail di frutta che vi dev’essere: nello specifico abbiamo arancio, pompelmo, mango e ananas. C’è pulizia, c’è ancora freschezza e l’aroma è gradevole anche se non incolla le narici al bicchiere.
Lo stesso si può dire del gusto, che lo ricalca quasi fedelmente: è una NEIPA che si beve bene, senza picchi ma anche senza quelle spigolature che a volte danno un po’ fastidio. Il dolce di mango e ananas guida le danze, fa capolino un po’ di pompelmo, l’amaro resinoso finale è delicatissimo e di breve durata, quasi inavvertibile: l’alcool (5.6%) non è pervenuto. La sensazione palatale è morbida, gradevole e non particolarmente ingombrante: la scorrevolezza ne trae giovamento, la pressoché assenza d’amaro la rende quasi levigata e priva di qualsiasi “effetto pellet”. Il risultato è senz’altro positivo: è una NEIPA succosa, pulita ed educata, ma un po’ ingessata e che procede con il freno a mano un po' tirato. Una caratteristica tuttavia che ritrovo anche in molte IPA (senza scomodare il juicy) realizzate da birrifici tedeschi o austriaci: non ci sono estremismi, non ci sono spunti espressivi o emotivi, tutto è un po’ ovattato ma nel complesso gradevole.
Anche in assenza di fuochi artificiali si può quindi bere con gusto: a voi scegliere se adagiarvi in questa sicurezza o se ricercare itinerari più arditi, anche a costo d’affrontare qualche asperità.
Formato: 33 cl., alc. 5.6%, IBU 45, lotto 73017050, scad. 24/08/2018, prezzo indicativo 2.80 Euro (beershop, Austria) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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