Le giornate si fanno sempre più corte e fredde, non c’è niente di meglio che concluderle versandosi nel bicchiere qualcosa che riscaldi e che ci faccia compagnia per quasi tutta la serata. Non è un caso che il consumo delle birre “scure” sia molto più elevato nei mesi più freddi dell’anno, soprattutto nelle loro versioni “robuste” o imperiali: Baltic Porter, ad esempio, il cui nome evoca già il freddo e un possibile rimedio.
Birre scure dalla sostenuta gradazione alcolica erano prodotte nei paesi baltici da secoli ma fu Michael Jackson (il beerhunter, non il cantante… per i meno esperti in materia) a rivendicare la paternità di quella che, dice, è “una categoria nata dopo una serie di articoli che scrissi nel 1990, dopo un viaggio in Estonia“. Una quindicina di anni prima, nel libro World Guide to Beer del 1977, Jackson si limitava a raccontare che “le Porter prodotte in Polonia hanno corpo medio, sono potenti e forti con una gradazione alcolica di circa il 7.5%”.
E’ noto che nel diciottesimo secolo l’Inghilterra era una potenza industriale e anche la birra era oggetto di commercio verso l’estero: i paesi scandinavi e baltici apprezzavano “in particolare birre di colore scuro, alcoliche e dolci”. Una su tutte? Quella che il birrificio Barclay Perkins dedicò all’imperatrice di Russia Caterina la Grande: nacque la prima “Russian Imperial Stout”. Ovviamente i birrai locali non rimasero con le mani in mano ed iniziarono ad imitare le birre provenienti dall’Inghilterra adattando le ricette per i lieviti a bassa fermentazione che utilizzavano abitualmente.
Questo breve excursus storico ha lo scopo d'introdurre la Baltic Porter del birrificio di Latina Eastside, presenza abbastanza regolare sul blog. Fumo Lento ha debuttato a cavallo tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017: la sua bella etichetta raffigura quei velieri che nel diciottesimo secolo salpavano dai porti inglesi verso i mari del Nord. Sotto di lui la “nebbia di mare” o, se preferite, il fumo “lento” di un sigaro al quale potete abbinare questa birra. La ricetta prevede il 50% di malto affumicato, malti Chocolate, Carafa 3 Special, Brown e luppolo Chinook sia in amaro che a fine bollitura. L’ispirazione? Probabilmente la Baltic Porter più amata dagli appassionati: quella del birrificio Alaskan.
All’aspetto è di color ebano scuro, la schiuma è cremosa e compatta ed ha buona ritenzione. Il legno affumicato è protagonista di un aroma ricco e pulito nel quale appaiono profumi di pane nero, orzo tostato, fondi di caffè, speck, qualche suggestione di cacao amaro. Al palato è morbida e poco carbonata, la scorrevolezza è ottima. Passano in rassegna dapprima caramello, pane nero, accenni biscottati e frutta sotto spirito, mentre nel finale s’intensificano tostature e caffè. Il fumo è più in secondo piano rispetto all’aroma ma – come in una sinfonia – entra ed esce di scena a più riprese dialogando con gli altri elementi. C’è anche spazio per suggestioni di cioccolato, l’alcool (7.5%) è molto ben dosato, il retrogusto abboccato è caldo, accomodante e invitante. Gran bella Baltic Porter questa di Eastside: pulita, definita, intensa, precisa e molto bilanciata. Scorre con pericolosa facilità ma sarebbe un vero peccato non gustarla con calma, sorso dopo sorso. Ogni cosa al posto giusto in una birra da non mancare se la trovate: per me una delle migliori produzioni del birrificio di Latina, che ringrazio per avermela fatta assaggiare.
Formato 33 cl., alc. 7.5%, lotto 15 18, scad. 12/2020, prezzo indicativo 5.00 euro (beershop) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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