venerdì 13 settembre 2019

Lindemans Oude Gueuze Cuvée René Special Blend 2010

Risale al 1822 la fondazione del birrificio Lindemans: in quell’anno Joos Frans Lindemans sposa Françoise Josine Vandersmissen, figlia di un agricoltore, ed entra in possesso della fattoria chiamata Hof ter Kwade Wegen nei pressi di Vlezenbeek, venti chilometri a sud-ovest di Brussels. Notizie storiche riportano una produzione annuale di circa 500 ettolitri destinata per la maggior parte al consumo interno: come in tutte le fattorie a quel tempo la birrificazione avveniva nei mesi invernali quando c’era meno lavoro da fare sui settacinque ettari di terreno di proprietà.  A Joos Frans succede nel 1865 Joos Frans “Duc”  Lindemans e, nel 1901, Theofiel Martin Lindemans: sotto la sua guida l’azienda riduce progressivamente le attività agricole per concentrarsi maggiormente sulla produzione di lambic e faro che viene venduto a cafè ed a blenders. Nel 1930 il timone passa nelle mani del figlio Emiel Jozef al quale spetta il compito di affrontare le tragedie della seconda guerra mondiale: in quel periodo il birrificio riesce comunque ad effettuare una cotta al mese. 
Con la sua morte, avvenuta nel 1956, cessano anche le attività agricole e, sotto la guida di René e Nestor, negli anni ’70 Lindemans inizia ad operare come distributore di bevande all’ingrosso. La popolarità di lambic e geuze è tutt’altro che in crescita  e si cerca di rimediare al calo della domanda interna iniziando ad esportare:  per conquistare il mercato il birrificio inizia ad addolcire i propri prodotti  per andare incontro alle richieste dei consumatori. Emblematico è il caso della Lindemans Kriek, per la quale le ciliegie grotte di Schaerbeek vengono sostituite da un succo di ciliegia addolcito con un edulcorante artificiale, filtrato e pastorizzato. I nuovi lambic alla frutta riscuotono tuttavia grande successo facendo crescere l’export che arriva ad assorbire il 70% della produzione grazie alle richieste dei mercati statunitense, francese, tedesco e svizzero.  Nel 1992 terminano i lavori di costruzione del nuovo birrificio che dispone di circa 1200 barili della capacità di 600 litri nei quali far fermentare e maturare il lambic. 
Per convincere Lindemans a far qualche passo indietro c’è voluto l’intervento dell’importatore americano Merchant du Vin: è lui a convincere René Lindemans del potenziale mercato di gueuze e lambic alla frutta tradizionali e a far produrre nel 1994 il primo lotto della Gueuze Cuvée René.  Dal 2006 Lindemans è gestita dai cugini Dirk e Geert che nel 2013 hanno avviato un nuovo e ambizioso programma di espansione da 15 milioni di euro. 
Lindemans fa parte di H.O.R.A.L. (Alto Consiglio del Lambic Artigianale) che ha come scopo di salvaguardare la tradizione e l’autenticità del prodotto. Peccato che il lambic “autentico” sia solamente una piccola parte della produzione Lindemans: quello che viene etichettato come Gueuze è in realtà una versione pastorizzata, addolcita con la Stevia e fermentata in acciaio con i chips di legno in sostituzione delle botti.  Consiglio per i meno esperti? Lasciate perdere tutta quella produzione Lindemans che non abbia in etichetta la parola “Cuvée René”: sono solo queste le bottiglie che dovreste bere.

La birra.
Nell’aprile del 2015 Lindemans ha terminato il suo piano d’espansione inaugurando un nuovo magazzino di stoccaggio capace di contenere circa 170,000 ettolitri. I festeggiamenti sono culminati con la presentazione della Cuvée René Special Blend 2010, versione speciale della Oude Geuze Cuvée René assemblata con diversi lambic prodotti nel 2010 e imbottigliata nel 2014. Ne sono state prodotte 15.000 bottiglie da 75 centilitri. 
Bella etichetta serigrafata, disegnata da Charles Finkel,  bicchiere leggermente velato e colorato di oro antico: la schiuma biancastra è generosa e compatta ma alquanto spumeggiante e quindi rapida a scomparire. Gentilmente funky/rustico, questo Cuvée René Special Blend affianca al legno e alla cantina/sudore profumi più accessibili di limone e lime, mela verde, accenni di frutta a pasta gialla. Chiudete gli occhi e le parole “la gueuze è lo champagne del Belgio” vi si riveleranno nel pieno del loro significato.  Vibrante, vivace, spumeggiante (mi ripeto): a cinque anni dalla messa in bottiglia René sembra ancora un giovincello per il palato. La bevuta non raggiunge particolari vette espressive ma è di tutto rispetto: frutta a pasta gialla, ananas, accenni di frutta candita contrastano l’asprezza degli agrumi, mentre nel finale si è trasportati in cantina in compagnia di legno, vino, polvere. Un lievissimo tocco acetico non disturba una bevuta educata, quasi morbida e per questo accessibile anche a chi non ama le gueuze più dure e ruspanti. 
Il lambic aumenta di prezzo anno dopo anno? Diventa sempre più difficile reperire Cantillon e 3 Fonteinen? Questa bottiglia ma soprattutto la Cuvée René “normale” rappresentano un’alternativa dal rapporto prezzo assolutamente favorevole,
Formato 75 cl., alc. 6%, imbott. 06/2014, scad. 12/2024, pagata 9.45 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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