giovedì 19 settembre 2019

North Coast Old Stock Ale 2013 vs 2018


Il birrificio North Coast è uno dei pionieri del movimento craft Americano: nasce nel 1988 come brewpub a Fort Bragg, Mendocino, a nord di San Francisco.  A fondarlo assieme ai soci Tom Allen e Joe Rosenthal fu Mark Ruedrich, ovviamente ex-homebrewer;  in 25 anni di vita il birrificio (con ristorante/grill annesso) ha preferito concentrarsi sul perfezionamento di un nucleo stabile di birre, piuttosto che sfornare continuamente di novità, collaborazioni e stravaganti esperimenti. Questo non gli ha impedito di crescere lentamente sino a diventare il 45esimo maggior produttore di birra negli Stati Uniti con circa 80.000 ettolitri all’anno; per fare ciò si è ovviamente resa necessaria la costruzione di un secondo sito produttivo, sempre a Fort Bragg, inaugurato nel 1994. Gran parte del merito va alla Red Seal, un’amber ale che per molti anni ha occupato il 40% della capacità produttiva di North Coast: ma al successo ha anche contribuito l’imperial stout Old Rasputin, una delle American Imperial Stout più classiche, una birra che qualsiasi appassionato dovrebbe aver bevuto almeno una volta nella vita. 
Lo scorso maggio il sessantaseienne Mark Ruedrich ha annunciato la propria decisione di andare in pensione promuovendo al Sam Kraynek (già direttore operativo dal 2013) e Sheila Martins, vice-presidente, in azienda dal 1995; Ruedrich resterà comunque nel consiglio d’amministrazione e continuerà a collaborare come consulente esterno.

La birra.
Chi è interessato alle birre da invecchiamento non dovrebbe farsi sfuggire la Old Stock Ale di North Coast; gli appassionati (io) e gli esperti la riconoscono quasi all’unanimità come una delle poche birra che valga davvero la pena di mettere in cantina e dimenticare per qualche anno. E’ una birra che ogni anno arriva anche in Europa ad un prezzo abbastanza buono: non dovete svenarvi per acquistarne qualche esemplare. North Coast la produce dall’anno 2000: la sua ispirazione è dichiaratamente inglese, a partire dalle materie prime: malto Maris Otter, luppoli Fuggles ed East Kent Golding. Il birrificio la descrive perfetta in abbinamento a formaggi: per le bottiglie più giovani utilizzate Parmigiano-Reggiano, Lincolnshire Poacher, Montgomery Cheddar o Keen’s Cheddar. Esemplari che hanno già anni di cantina alle spalle vanno a nozze con lo Stilton. La temperatura consigliata di conservazione in cantina è 10 gradi, ma è un dettaglio al quale personalmente non darei troppo peso: per la mia esperienza sono birre che tollerano senza problemi anche picchi estivi che raggiungono i venti. 
Mettiamo a confronto una bottiglia giovane (2018) con una che ha già passato sei anni in cantina. Il millesimo 2018 si presenta di color ambrato accesso da riflessi rossastri e ramati, anche se la foto non rende giustizia: la schiuma è compatta e piuttosto generosa, considerata la gradazione alcolica (12%) ma non molto persistente. Il naso è pulito, ricco, intenso e avvolgente: caramello, uvetta, prugna, datteri, frutti di bosco, ciliegia, miele. Il tutto avvolto da una calda nota etilica. Caratteristiche che ritroviamo anche al palato, dove la birra ha un corpo quasi pieno ma non è assolutamente ingombrante dal punto di vista tattile. La bevuta è dolce e ricca di frutta sotto spirito ma viene molto ben attenuata ed asciugata dall’alcool: i gradi dichiarati si sentono quasi tutti ma sorseggiare questa birra non crea nessuna difficoltà.  Un accenno terroso luppolato finale la bilancia alla perfezione: il risultato è di livello davvero notevole, intenso, pulito e preciso, emozionante. S’intravedono in lei quegli accenni liquorosi che m’aspetterei di trovare poi negli esemplari più maturi. Sarà così? Andiamo a vedere. 

La livrea della Old Stock Ale 2013 è ovviamente meno brillante ma il suo color ambrato è ugualmente infuocato di rosso rubino; la schiuma è di dimensioni più modeste. Al naso affiorano splendidi richiami di porto e di vini fortificati: ci sono anche uvetta, datteri, frutti di bosco, ciliegia, mela al forno, melassa, zucchero caramellato. Basta avvicinare le narici al bordo del bicchiere per sentire il conforto di un abbraccio. Il corpo è leggermente più esile rispetto alla 2018, e questo non è una sorpresa: non ci sono tuttavia cedimenti e la birra rimane morbida e avvolgente. Il gusto è tuttavia un po’ avaro di quelle belle sensazioni liquorose cerco in una Old Ale / Barley Wine invecchiata: soprattutto nel finale la frutta sotto spirito “s’asciuga” un po’ bruscamente lasciando l’alcool unico protagonista. C’è di nuovo un caldo abbraccio ma è un po’ meno emozionante di quello aromatico. 
Bottiglia 2018 vigorosa e potente, scalda senza bruciare:  2013 più morbida ma ancora in forma e senza grossi segni di cedimento. Anzi, mostra di poter reggere ancora diversi anni di cantina. Tra le due è la più giovane a sorprendermi maggiormente. Mi sembra invece d’aver colto la 2013 in mezzo ad un bivio: non ha più l’esuberanza della gioventù ma non ha ancora del tutto sviluppato quelle caratteristiche tipiche dell’invecchiamento. 
Stiamo parlando di dettagli: entrambe sono comunque bevute che emozionano: suadenti, calde, ammalianti. Passare con loro un’intera serata è davvero un piacere. Volete provare ad invecchiare delle birre? Questa è una candidata ideale.

Nel dettaglio:
North Coast Old Stock Ale 2018, 35.5 cl., alc. 12%, IBU 34,  pagata 5,00 Euro (beershop)
North Coast Old Stock Ale 2013, 35.5 cl., alc. 11.9%, IBU 34, pagata 3.99 dollari (beershop USA)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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