Lo dichiaro subito apertamente: mi è difficile essere imparziale quando si tratta di Saison Dupont. E’ una birra che amo e che berrei ogni giorno e in ogni stagione, prima, durante o dopo un pasto. E’ una birra che dietro ad una straordinaria facilità di bevuta rivela una bella complessità di profumi e sapori ed ha un elevatissimo rapporto qualità prezzo (soprattutto se riuscite ad acquistarla nei posti “giusti”).
Nel 2010 Olivier Dedeycker, direttore e birraio della Brasserie Dupont, annuncia una novità che è in realtà un ritorno al passato; una versione di Saison con dry-hopping, come la Dupont era solita produrre sino agli anni ’60. La prima edizione – riservata al mercato domestico e ai “migliori” clienti - consiste in 250 fusti e 500 bottiglie magnum; negli anni successivi si ripete la produzione, una volta l’anno, in quantità sempre maggiori. Ogni anno Dedeycker seleziona una diversa varietà di luppolo i cui fiori (no pellets) vengono utilizzati per il dry-hopping. Nel 2013 fu utilizzato l'alsaziano Triskel, mentre nel 2014 è stata la volta del Challenger, coltivato in Belgio: fu proprio questa versione che riuscii ad assaggiare qualche mese fa, purtroppo dopo quasi un anno dalla sua messa in bottiglia, un lasso di tempo non certo ottimale per apprezzare l’apporto del dry-hopping.
Questa volta sono stato più fortunato e a distanza di qualche mese posso già stappare l’edizione 2015, messa in vendita lo scorso luglio; il luppolo scelto è l’inglese Minstrel, una varietà ottenuta dalla Charles Faram & Co Ltd incrociando (se le informazioni che ho trovato in internet sono corrette) Cascade e Sovereign; il produttore sul proprio sito utilizza descrittori come “Herbal, Orange, Spiced Berries”.
Il suo colore è il tipico arancio con riflessi dorati, opalescente: la testa di schiuma è perfettamente bianca e compatta, cremosa ed ha una lunga persistenza. Pulizia ed eleganza spalancano le porte di un "naso" ricco di sentori floreali ed erbacei, pane e crackers, una delicata punta di pepe bianco e di banana, scorza di limone, polpa e scorza d'arancia; a completamente il carattere rustico di paglia, terriccio umido, qualche traccia di sughero. Il "mouthfeel" è una sorta di manuale di come dovrebbe essere una saison: corpo "quasi" medio, vivaci bollicine che tuttavia non le precludono di risultare comunque morbida, massima scorrevolezza. In bocca c'è tutto lo splendore di una classica Saison Dupont: pane, crackers, un tocco di miele, il dolce fruttato di arancia, albicocca e pesca, la delicata speziatura (pepe) che corre a braccetto con le bollicine. E' solo a fine corsa che noto qualche divergenza tra questa Cuvée Dry Hopping 2015 ed una classica Saison: è l'amaro ad essere un po' più intenso e marcato del solito, con le classiche note erbacee, terrose e leggermente "zesty" che fanno qualche sconfinamento in territorio resinoso. Inutile ricordare come l'alcool sia ben nascosto in una saison dalla scorrevolezza impressionante e dalla bevibilità "assassina". Birra pulitissima ed intensa, superbamente bilanciata tra dolce, amaro, una lieve acidità ed una perfetta attenuazione che la rende un indispensabile strumento per rinfrescarsi e dissetarsi. Bottiglia in splendida forma di Cuvée Dry Hopping che si mantiene piuttosto fedele alla "madre", costituendone di fatto una leggera variazione probabilmente non necessaria, se non che costruisce di fatto una scusa (come se ce ne fosse bisogno) per stappare e bersi un'altra Dupont. Alleluia!
Formato: 37.5 cl., alc. 6.5%, lotto 15215A 10:07:55, scad 07/2018, pagata 1,60 Euro (drink store, Belgio).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
speriamo. io ancora non l'ho vista.
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