Il birrificio Slaghmuylder viene fondato nel 1860 da Emmanuel Slaghmuylder, un ex-commerciante di grano, a Ninove, trenta chilometri ad est di Brussels, ed è oggi l'unico superstite tra i tredici produttori esistenti in paese all’inizio del 1900; il birrificio – a seguito degli ampliamenti avvenuti negli anni – sorge oggi su quel terreno dove un tempo si trovava l’abbazia di Ninove. E’ sotto la guida di Edouard, figlio di Emmanuel, che Slaghmuylder si specializza nella bassa fermentazione, iniziando nel 1926 a produrre con successo la Slag Pils. Le ristrettezze economiche che caratterizzano il periodo della seconda guerra mondiale consigliano di ridurre i costi derivanti dall'energia necessaria alla refrigerazione e quindi il birrificio inizia a concentrarsi sulle alte fermentazioni.
Ma il marchio "Witkap", che oggi costituisce la gamma di birre di maggior successo di Slaghmuylder, ha una storia leggermente diversa. Il suo ideatore è Hendrik Verlinden, ingegnere birrario che nel 1916 aveva rilevato il birrificio Drie Linden nella vicina Brasschaat; Verlinden è considerato secondo Michael Jackson come l'artefice della prima "triple" belga, ancor prima che lo stile s'identificasse con quella prodotta da Westmalle; ed è proprio per questi monaci che Verlinden si trovò a lavorare negli anni '20 come consulente cercando di risolvere alcuni problemi che erano sorti con la Dubbel Bruin. Come racconta Stan Hieronymus in "Brew Like a Monk", Verlinden iniziò nello stesso periodo a produrre birre in stile "trappista"alla Drie Linden lanciando poi nel 1932 la Witkap Pater, oggi nota come Witkap Tripel, due anni prima di quella di Westmalle. I monaci, che non lesinavano azioni legali nei confronti di altri birrifici che utilizzavano in etichetta la dicitura "trappistenbier", lasciarono invece il birrificio Drie Linden libero di utilizzarlo indisturbato sino al 1981. Hendrik Verlinden fu ucciso assieme al suo figlio più giovane nel maggio del 1939 quando una bomba lanciata dai tedeschi colpì il suo birrificio. Fu il figlio maggiore a continuare l'attività sino alla metà degli anni '60. Drie Linden, in grosse difficoltà finanziarie, passò poi nelle mani di diversi acquirenti finché, nel 1981, fu rilevato dalla famiglia Slaghmuylder che ancora oggi, alla quinta generazione di discendenti, ne detiene il controllo. Il birraio é Karel Goddeau che, nel tempo libero, si occupa anche del blend dei lambic presso De Cam.
La Witkap Pater Stimulo negli Stati Uniti è commercializzata con il nome Witkap Singel per motivi che non sono riuscito a reperire; il "cappuccio bianco" (witkap) è ovviamente quello dei monaci cistercensi. E' una Belgian Ale prodotta con luppoli belgi e della Repubblica Ceca, ma ovviamente qui il protagonista è il lievito; l'etichetta riporta anche l'utilizzo di mais.
Perfettamente dorata e velata, forma nel bicchiere un perfetto cappello di bianchissima e compatta schiuma cremosa, dall'ottima persistenza. L'aroma brilla per eleganza e pulizia: lievi sentori erbacei sono accompagnati da quelli fruttati di pera, limone, banana e scorza di mandarino; c'è una delicatissima speziatura che ricorda il coriandolo assieme a sentori di crackers, cereali, una suggestione di frutta secca (arachidi) e una spolverata di zucchero a velo. La sensazione palatale è praticamente perfetta, con un riuscitissimo compromesso tra una vivace carbonazione ed una morbidezza leggermente cremosa che non preclude assolutamente la scorrevolezza; il corpo è medio. Il gusto, pulitissimo, mette in evidenza note di cereali e crackers, polpa d'arancio e banana, una delicata speziatura e una dolcezza che ricorda il miele e il mais, accenni di frutta tropicale. L'intensità non è la caratteristica principale di questa Stimulo, che mette invece in mostra una pulizia, un equilibrio ed un'eleganza quasi maniacali; caratteristiche che ritornano anche nel finale, delicatamente amaro (erbaceo, zesty), che lascia poi spazio al ritorno nel retrogusto dei cereali e del dolce del miele. Una belgian ale che disseta e rinfresca senza richiedere attenzione o voler rubare la scena: svolge il suo compito con una discrezione ed un silenzio quasi monastico, al punto che probabilmente vi accorgerete di lei solamente quando il bicchiere è vuoto per domandarne ancora.
Formato: 33 cl., alc. 6%, lotto C, scad. 04/2016, pagata 1.40 Euro (drink store, Belgio).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento