La Brasserie Saint Feuillien viene fondata nel 1873, dalla famiglia Friart, a Le Roeulx; prende il nome da un missionario irlandese, Saint Foillan o Faelan (nato nel 655) che morì decapitato in quella che era una foresta prima della costruzione di Le Roeulx; sul luogo del suo decesso, i suoi discepoli costruirono nel 1125 una cappella che poi divenne l'Abbazia di Premontres, in seguito nota come l'Abbazia di St. Feuillien da Roeulx. L'edificio venne poi distrutto durante i tumulti della Rivoluzione Francese. Il birrificio continuò ad operare sino al 1980, quando venne chiuso; la famiglia Friart continuò comunque ad operare come distributore di bevande e di birra, mentre la produzione di alcune birre continuò presso gli impianti della Du Bocq. Nel 1988 alcuni eredi (Benoit e Dominique Friart) riaprirono il birrificio a nome Brasserie Friart, ricambiandone poi il nome nel 2000. Nel primi anni la produzione si occupò soprattutto di produrre su commissione Heineken il marchio Affligem, continuando invece a realizzare la proprie birre presso la Du Bocq. Solamente negli ultimi anni, a seguito dell'ampliamento degli impianti produttivi, la maggior parte delle birre St. Feuillien sono tornate "a casa". Al tempo stesso il birrificio ha intensificato i rapporti commerciali con gli Stati Uniti: ricordo la Black Saison (2009) realizzata assieme ai californiani di Green Flash che appaltano poi la produzione europea della loro West Coast IPA proprio alla St. Feuillien.
E' proprio su specifica richiesta dell'importatore americano che Dominique Friart decide nel 2009 di realizzare una Saison; l'etichetta utilizza infatti il termine "farmhouse ale" tanto di moda oggi negli Stati Uniti, viene effettuate un dry-hopping e c'è l'inusuale aggiunta di liquirizia: il suo debutto in società avviene a New York, e nel continente americano può vantarsi di essere la prima (e l'unica, credo) Saison belga ad essere venduta anche in lattina.
Si presenta di un bel color oro carico, velato, e la tipica generosa testa di schiuma bianca, cremosa e "croccante", compatta e molto persistente. Al naso spiccano i sentori di fiori bianchi, di cereali e agrumi (mandarino e arancia), pera, miele millefiori ed una delicata speziatura che porta ricordi di coriandolo e pepe. L'intensità è solo discreta, ma nulla da eccepire per quel che riguarda la pulizia. Nessuna sorpresa al palato, dove ci sono tutte le caratteristiche tipiche dello stile: vivaci bollicine, corpo medio, un'ottima scorrevolezza e alcool (6.5%) quasi non pervenuto. La bevuta è ricca di certezze ma avara di sorprese, muovendo i propri passi sulle note del pane e dei cereali, del dolce della pesca, della polpa d'arancia e dell'albicocca, bilanciati da una leggera acidità e da una chiusura delicatamente amara, terrosa e leggermente zesty. L'equilibrio regna, la speziatura è molto delicata, l'intensità è discreta e rivelando un po' di timidezza: ne beneficia senz'altro la bevibilità, davvero altissima, nonostante la secchezza non sia impeccabile ed il palato si ritrovi avvolto da una leggera patina dolce. Una Saison che svolge comune il suo compito con onore: ci si disseta e ci si rinfresca con gusto, senza tuttavia provare grosse emozioni.
Formato: 33 cl., alc. 6.5%, lotto 6391 11:35, scad. 29/03/2017, pagata 1.31 Euro (supermercato, Belgio).NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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