Ha festeggiato proprio quest’anno il suo quindicesimo compleanno il birrificio svedese Oppigårds, operativo dal 2003 a Ingvallsbenning, Dalarna: gli edifici sono quelli di un’antica fattoria, ora non più operativa, di proprietà della famiglia Falkeström da oltre duecento anni. Alla guida c’è Björn Falkeström con la moglie Sylvia e una decina di dipendenti: un’idea nata negli anni ottanta ma realizzatasi solamente nel 2003 quando Björn, nei momenti liberi dal suo lavoro in una ferramenta, ha terminato la progettazione e la costruzione dell’impianto. Gli ottomila litri prodotti nell’anno del debutto sono diventati oggi oltre quattro milioni, l’80% dei quali viene venduto attraverso il monopolio di stato svedese, il Systembolaget; ma c’è anche spazio per esportare in Italia, Svizzera, Austria, Ungheria, Francia, Spagna e Slovenia, Stati Uniti. Merito anche dello straordinario risultato ottenuto al Beer and Whiskey Festival di Stoccolma del 2008, nel corso del quale Oppigårds racimolò ben dodici medaglie: nell’edizione 2014 ne arrivarono invece undici: “da allora abbiamo fatto parecchi investimenti e cambiamenti – racconta Björn - e oggi le nostre birre sono molto più stabili e consistenti: allora producevamo dei lotti di ottima qualità e altri molto meno riusciti. Quando iniziammo c’erano solo una decina di microbirrifici in Svezia, oggi vene sono oltre duecento. A quel tempo non sapevo neppure che cosa fosse una Strong Porter o una IPA, che oggi è la birra che vendiamo di più”.
Nel 2016 è stato portato a termine un importante piano d'espansione che ha permesso di raggiungere la capacità attuale di 45.000 ettolitri: è stato acquistato un terreno vicino alla fattoria dove è ora in funzione il nuovo impianto che, in futuro, permetterà di arrivare sino a 70.000 ettolitri l’anno.
La birra.
I festeggiamenti del quindicesimo anniversario di Oppigårds sono stati affidati ad un parterre di luppoli che comprende Amarillo, Cashmere, Vic Secret e Citra. A loro il compito di dare forma a due birre: la New England 15th Anniversary IPA (7%) e la più tranquilla “15 years of Independence Pale Ale” (5.5%), quest’ultima prodotta con malti Pils, Monaco e Caramello. E’ la prima lattina commercializzata da Oppigårds ed è arrivata all’inizio di giugno nei negozi del Systembolaget svedese: assaggiamola.
Si presenta di colore arancio pallido, opaco, con una testa di schiuma biancastra un po’ scomposta e grossolana ma dalla buona persistenza. La finezza dell’aroma è migliorabile ma i profumi sono abbastanza intensi ed invitanti: mango e ananas, pompelmo e arancia si mescolano a note dank. Il mouthfeel è leggermente “chewy” pur senza arrivare agli eccessi dello stile New England; la sensazione palatale ne trae beneficio, la scorrevolezza viene invece leggermente penalizzata ma personalmente in questo caso lo trovo un vezzo di poco conto. La bevuta è bilanciata tra malti (pane, un tocco biscottato) e luppoli, con un carattere fruttato che segue il sentiero tracciato dall’aroma non riuscendo però a replicarne l’intensità; si chiude con un amaro resinoso e pungente di discreta intensità ma breve durata, mentre una buona secchezza lascia il palato pulito e subito desideroso di un nuovo sorso. Si festeggia con gusto e piacere il quindicesimo compleanno di Oppigårds: una birra estiva, bilanciata e abbastanza pulita, intensa ma migliorabile per quel che riguarda l’eleganza. Più fruttata al naso che al palato, moderna senza eccessi, disseta e rinfresca. Bene così.
Formato 33 cl., alc. 5.5%, lotto 1434, scad. 05/05/2019, prezzo indicativo 4.00 euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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