Ritorna sul blog uno dei birrifici più alla moda tra i beergeeks inglesi; parliamo di Wylam, nato nel 2000 nel piccolo e omonimo villaggio del Northumberland inglese e poi trasformato profondamente nel 2015 con l’arrivo dei nuovi soci Dave Stone e Rob Cameron. A loro il merito di aver reperito i finanziamenti necessari ristrutturare il Palace of Arts dell’Exhibition Park di Newcastle e installarci il nuovo impianto da 50 ettolitri, taproom con 12 spine e 6 casks, bar, beer-garden, ristorante ed un spazio per organizzare eventi, matrimoni, concerti e serate.
Anche la produzione è stata completamente rivisitata: “Wylam fa birre eccezionali sin da quando è nata nell’anno 2000”, ricorda Stone. “Birre in cask, tradizionali, molto locali. Non c’era una grossa fatte di mercato per questi prodotti che facevano fatica ad essere distribuiti lontano dal nord-est. Il palato della gente è profondamente cambiato negli ultimi anni. Tutti pensano che Wylam sia un birrificio nuovo, ma esiste da diciannove anni”. Alla guida dell’impianto c’è dal 2012 il birraio Ben Wilkinson.
Lattine, belle etichette, collaborazioni, focus sulle torbide NEIPA e novità ad un ritmo incalzante: anche Wylam asseconda le regole che attualmente sono in vigore in una certa fetta di mercato. La gente vuole costantemente provare qualcosa di nuovo. Nei primi cinque mesi del 2019 sono arrivate ben venti nuove etichette, una alla settimana.
L’inizio di aprile è stato dedicato a due collaborazioni con i newyorkesi di Other Half: con loro e con il birrificio inglese Deya è nata la There’s Nothing Wrong With Dreaming, una Belgian Wit (5.8%) prodotta con aggiunta di arance, coriandolo e dry-hopping di Sabro. Negli stessi giorni, con una bella etichetta a tema realizzata dallo studio Real Eyes Design è stata annunciata anche la Double IPA Is There Music In Your Dreams? Vediamola.
Ella T90, Citra Cryo, Idaho 7 T90 e Denali T90: questi i luppoli scelti da Wylam ed Other Half per dare forma ad una nuova Double NEIPA destinata agli amanti dei succhi di frutta. La ricetta si completa con malto Extra Pale Pilsner e fiocchi d’avena.
Nel bicchiere ricorda una torbida spremuta d’arancia: la schiuma è abbastanza compatta ed ha una buona persistenza. L’ananas domina un aroma al quale partecipano anche litchi, mango, arancia e mandarino. Per essere una NEIPA direi che raggiunge un livello di pulizia e di eleganza piuttosto soddisfacente, e anche l’intensità è degna di nota. Si potrebbe invece fare di più per quel che riguarda il mouthfeel: la consistenza è leggermente “masticabile” ma non particolarmente morbida, ed è anche disturbata da qualche bollicina di troppo. Rispetto all’aroma, molto convincente, il gusto mantiene una buona intensità ma risulta meno definito: c’è una sensazione tropicale generalizzata nel quale emergono ananas e mango, nel finale piuttosto secco sono invece protagonisti gli agrumi. Si chiude con un amaro di discreta intensità ma brevissima durata che si porta addietro un leggero hop burn. La gradazione alcolica (8.2%) è molto ben dosata e si avverte un po’ di calore solamente nel finale.
Sono birre che difficilmente riescono ad emozionarmi: questa di Wylam ed Other Half è tuttavia una Double NEIPA di livello abbastanza alto anche se ci sono margini di miglioramento e qualche spigolo di troppo: chi ama il genere troverà comunque quasi tutto quello che desidera.
Formato 44 cl., alc. 8.2%, imbott. 04/2019, scad. 01/11/2019, prezzo indicativo 8.00 euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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