E’ sempre con piacere che parlo di una delle mie birre preferite, l’imperial stout B.O.R.I.S. The Crusher prodotta dal birrificio Hoppin’ Frog di Akron, Ohio. B.O.R.I.S. sta per Bodacious Oatmeal Russian Imperial Stout e la birra viene prodotta dal 2006, anno in cui il birraio Fred Karm (“la rana”, questo il soprannome che gli veniva dato in famiglia) ha messo in moto il motore di Hoppin’ Frog. Questa birra ha contribuito in maniera determinante al successo del birrificio portandolo in cima alle classifiche del beer rating e, soprattutto, regalandogli i primi riconoscimenti e le prime medaglie (oro nel 2008 e nel 2011) al Great American Beer Festival.
Inevitabile che una birra di successo venga poi “sfruttata” commercialmente a più non posso, e così nel corso degli anni le varianti di BORIS sono andate via via moltiplicandosi. Limitamoci oggi a quelle degli invecchiamenti in botte. Oltre alla classica versione Barrel Aged (Heaven Hill Whiskey) ci sono BORIS Bairille Aois (Whiskey Irlandese), BORIS Royale (whiskey canadese) e BORIS Van Wink (Kentucky whiskey), Rocky Mountain BORIS (in botti ex-whiskey dal Colorado), Rum Barrel Aged BORIS, BORIS Batch #200 ora rinominata BORIS Extended Barrel-Aged (invecchiata in botti di Kentucky Bourbon per cinque volte più a lungo rispetto alla BORIS Van Wink, credo). La lista va integrata con le ultime arrivate Cherry Bitter Barrel Aged BORIS, Vanilla Bitter Barrel Aged BORIS, Barrel Aged BORIS Choco-Marsh Café, Barrel Aged BORIS Nilla, Barrel Aged BORIS Mark of the Lizard, Barrel Aged BORIS Lizard Creek, Barrel Aged BORIS CBC Gazebo, Barrel Aged BORIS Batch 300. E ne avrò sicuramente tralasciata qualcuna.
A gennaio 2018 è arrivata la prima versione di BORIS con aggiunta di un ingrediente che sta diventando sempre più popolare tra i birrofili: lo sciroppo d’acero. La Maple Whiskey Barrel Aged BORIS è stata invecchiata in barili d’acero che avevano contenuto un non ben specificato whiskey canadese; nel corso dell’invecchiamento sono stati aggiunti sciroppo d’acero canadese e chips di quercia tostate e precedentemente imbevute nello sciroppo d’acero. L’esperimento è stato poi ripetuto a gennaio 2019. Le bottiglie da 35,5 centilitri di questa nuova variante di BORIS sono arrivate anche nel nostro continente. Hoppin Frog non mette sulle bottiglie nessuna indicazione utile a risalire alla data di produzione, ma considerando le tempistiche di trasporto direi che si tratti delle bottiglie commercializzate all’inizio del 2018.
Il bicchiere si colora del classico “nero” BORIS mentre la schiuma, contrariamente ad altre versioni di questa birra, è di dimensioni modeste e poco persistente. Ricco, intenso, goloso: l’aroma è quasi un dessert, ma non confondetelo con quello di una pastry stout - precisazione d’obbligo nel 2019. Fudge, caramello, fruit cake, sciroppo d’acero, cioccolato: ad accompagnarli il whiskey e qualche nota legnosa. Nessuna sorpresa per quel che riguarda il mouthfeel; BORIS è da sempre una imperial stout potente che tuttavia sa accarezzare il palato con una morbidezza setosa e vellutata: meraviglie dell’avena. La bevuta mostra piena corrispondenza con l’aroma delineando una birra molto intensa il cui cuore dolce (fudge, caramello, fruit cake, cioccolato vaniglia e sciroppo d’acero) viene poi bilanciato quasi per incanto dal calore del distillato e da un lieve amaro che sembra provenire più dal luppolo che dai malti tostati. Il risultato è una BORIS più dolce e quindi più docile rispetto alla norma nella quale lo sciroppo d’acero gioca un ruolo determinante. Io avrei gradito trovarci anche qualche note di caffè o torrefatto, ma quei entriamo nel campo delle preferenze personali. Gli elevati standard della BORIS, per me vero e proprio punto di riferimento quando si tratta di imperial stout, sono rispettati: grande birra, intensa e profonda ma non difficile da bere, caratterizzata dallo sciroppo d’acero e da un bel passaggio in botte.
Formato 35,5 cl., alc. 9.4%, IBU 60, lotto non riportato, prezzo indicativo 12,00-16,00 euro (beershop) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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