Ci sono delle birre che decretano il successo di un birrificio: è il caso di B.O.R.I.S. The Crusher, prodotta dal birrificio Hoppin’ Frog di Akron, Ohio, già passato sul blog in diverse occasioni. B.O.R.I.S. sta per Bodacious Oatmeal Russian Imperial Stout: viene prodotta dal 2006, anno in cui il birraio Fred Karm (“la rana”, questo il soprannome che gli veniva dato in famiglia) ha aperto le porte di Hoppin’ Frog.
“E’ la birra che farei assaggiare a Michael Jackson – dichiara Karm – è la birra che riesce a raccontare il nostro birrificio: birre piene di sapore, intense”. Da sempre in cima alle classifiche di Beer Rating, per quel che conta, BORIS è la birra che ha portato a Karm i primi riconoscimenti e le prime medaglie (oro nel 2008 e nel 2011) al Great American Beer Festival, concorso che lo aveva già premiato in passato quando era il birrario alla Thirsty Dog Brewing Company.
Fatta la birra di successo, giusto sfruttarne il marchio con innumerevoli varianti: qualche anno fa mi era capitato d’assaggiare la versione barricata in botti di Heaven Hill Whiskey, ma ce ne sono tante altre. BORIS Bairille Aois (Whiskey Irlandese), BORIS Royale (credo sia l’omonimo whiskey canadese), BORIS Van Wink (Kentucky whiskey), Cafe BORIS (con caffè della Hippie Coffee Company), BORIS Grand Reserve (malti speciali europei anziché americani) e BORIS Reserve (versione invecchiata in selezionate botti ex-Whiskey), Rocky Mountain BORIS (in botti ex-whiskey dal Colorado), Rum Barrel Aged BORIS, BORIS Batch #100 (malti speciali da Inghilterra e Belgio) e BORIS Batch #200 (invecchiata in botti di Kentucky Bourbon per cinque volte più a lungo rispetto alla BORIS Van Wink).
Fred Karm ha poi alzato l’asticella passando dalla BORIS alla DORIS The Destroyer (10.5% ABV anziché 9.4%, anche lei disponibile in versioni barricate) e elevandola ulteriormente con l’ultima nata TORIS The Tyrant (13.8%), creata appositamente per festeggiare la cancellazione di una legge dell’Ohio, avvenuta nell’agosto 2016, che imponeva un limite massimo del 12% sul contenuto alcolico in percentuale per le birre prodotte o bevute all’interno dei confini dello stato.
Nel bicchiere è perfetta: completamente nera, impenetrabile alla luce, forma un compatto e cremoso cappello di schiuma dall’ottima persistenza. Purtroppo le bottiglie di Hoppin Frog non recano nessuna indicazione sulla data d’imbottigliamento: l’esemplare di oggi ha comunque passato un anno nella mia cantina. L’aroma è ancora ricco e pulito, potente, dolce, goloso: in ordine sparso la mente pensa a fruit cake, frutta secca, prugna disidratata, caramello e cioccolato al latte, orzo tostato e liquirizia, il tutto bagnato da una morbida nota etilica che mi ricorda il rum. Nonostante l’aspetto minaccioso, che ricorda l’olio motore, BORIS ha una consistenza effettivamente oleosa ma estremamente morbida, che quasi accarezza il palato. Il gusto non si discosta di molto dall’aroma; grande intensità, tostature e caffè che si alternano al dolce del caramello, del fruit cake, della liquirizia e della prugna disidratata. Nel finale l'amaro del caffè e delle tostature viene affiancato da una luppolatura ammorbidita dal tempo passato in bottiglia; procede nella stessa direzione il retrogusto, lunghissimo, etilico, caldo.
Una imperial stout prodotta da ormai dieci anni che per me continua ad essere un punto di riferimento: pulitissima, potente eppure relativamente facile da sorseggiare. Molto più accessibile della sua versione barricata ed anche della sua aggressiva sorella maggiore DORIS. Il bomber da 65 cl. si finisce in solitudine con immensa soddisfazione: grande birra, comodamente reperibile negli Stati Uniti senza fare ore di fila davanti al birrificio nel giorno della messa in vendita e, in questo periodo, anche in alcuni beershop europei. Sulle Imperial Stout è difficile che Hoppin’ Frog sbagli: il livello è sempre altissimo, e se non l’avete mai provata è il momento di colmare l’imperdonabile lacuna.
Formato: 65 cl., alc. 9.4%, IBU 60, lotto o scadenza non riportati, prezzo indicativo (16.00-18.00 Euro, beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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