Credo sia ancora presto per parlare di “tendenza”, ma certo è che vi sono sempre più birrifici che stanno trasformando producend “torte messicane al cioccolato” in forma liquida. Non sono riuscito a scoprire quale sia stata la prima Imperial Stout prodotta con aggiunta dei tipici ingredienti della “Mexican Cake” o del “Pastel de chocolate mexicano”: cioccolato, cannella, vaniglia e peperoncino. La prima a raggiungere un certo hype tra i beergeeks fu la Westbrook Mexican Cake, ma moltissimi birrifici americani hanno realizzato delle varianti speciali delle proprie imperial stout – spesso disponibili solo alla spina e solo presso la taproom – arricchendole con il tipico bouquet di spezie del dolce messicano.
Il “Pastel de chocolate mexicano” in realtà prende origine da una bevanda conosciuta già ai tempi dei Maya e degli Aztechi; così almeno dichiara Clay Gordon, esperto di cioccolato, nel suo libro Discover Chocolate. Queste popolazioni coltivavano il cacao e con le fave realizzavano una bevanda il cui amaro veniva bilanciato utilizzando spezie ed erbe autoctone come vaniglia e peperoncino; zucchero e cannella furono introdotte solo successivamente in seguito all’arrivo degli Europei. Dalla bevanda si è poi passati alla torta.
Ritornando alla birra, in Europa siamo arrivati ovviamente un po’ più tardi rispetto agli americani; tra i birrifici del nostro continente che si sono cimentati nella realizzazione di una “mexicake stout” ci sono gli scozzesi di Tempest, di quali vi avevo parlato più dettagliatamente in questa occasione. La ricetta della loro potente (11% ABV) Mexicake prevedere malti Golden Promise, Chocolate, Roasted Barley, Caramel, Munich e avena; il luppolo è il Columbus e il lievito il California Ale. La speziatura vede l’utilizzo di cannella, vaniglia, cacao, peperoncini Mulato e Chipotle; la birra, accompagnata dalla bella etichetta realizzata da Zuzana Gibb, fa il suo debutto a maggio 2016, quando il birrificio annuncia provocatoriamente di aver realizzato “una birra per l’estate, leggera e da gustare seduti sotto al sole”.
La birra.
Non è nera ma poco ci manca: la cremosa schiuma color cappuccino non è molto generosa ma abbastanza compatta e persistente. Anche se pulito, l’aroma non è quell’esplosione di profumi che t’aspetteresti da una birra così potente e – nelle intenzioni – ricca di spezie. Tostature, vaniglia e cioccolato sono accompagnate da un’avvertibile nota etilica; in sottofondo appare la cannella ed anche la componente piccante risponde presente all’appello. Al palato risulta meno ingombrante del previsto: il corpo è più medio che pieno, la consistenza leggermente oleosa. La carbonazione contenuta le permette di scorrere ad un buon ritmo ed il gusto compensa ampiamente la relativa avarizia dell’aroma: il dolce di caramello e vaniglia (molta!) s’accompagna all’amaro delle tostature, del caffè e del cioccolato fondente, l’alcool si fa sentire senza mai andare oltre le righe. La sua presenza è tuttavia fondamentale a fine bevuta, quando entra in gioco il piccante del peperoncino: i due elementi s’incontrano e si sostengono a vicenda, apportando un bel calore che riscalda tutto il retrogusto, amaro di tostature e caffè. Il livello del peperoncino è tranquillamente tollerabile anche per chi – come me – non lo ama troppo e non mangia quasi mai piccante; la cannella (altra spezia che non amo molto) è avvertibile in piccole dosi solo al naso.
La Mexicake di Tempeste si muove sul confine della birra-dessert restandone però intelligentemente al di qua: l'imperial stout di base c'è è ed è la caratteristica dominante, gli orpelli sono giustamente in secondo piano. Potente e pulita, solida e ben fatta: un bel bere se vi piace questa tipologia di birre.
Formato: 33 cl., alc. 11%, lotto 000274, scad. 01/08/2017, prezzo indicativo 7.00-8.00 Euro (beershop, Italia).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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