“Durante un giorno triste, cupo, senza suono, verso il finire dell'anno, un giorno in cui le nubi pendevano opprimentemente basse nei cieli, io avevo attraversato solo, a cavallo, un tratto di regione singolarmente desolato, finché ero venuto a trovarmi, mentre già si addensavano le ombre della sera, in prossimità della malinconica Casa degli Usher. Non so come fu, ma al primo sguardo ch'io diedi all'edificio, un senso intollerabile di abbattimento invase il mio spirito. (…) Contemplai la scena che mi si stendeva dinanzi, la casa, l'aspetto della tenuta, i muri squallidi, le finestre simili a occhiaie vuote, i pochi giunchi maleolenti, alcuni bianchi tronchi d'albero ricoperti di muffa; contemplai ogni cosa con tale depressione d'animo ch'io non saprei paragonarla ad alcuna sensazione terrestre se non al risveglio del fumatore d'oppio, l'amaro ritorno alla vita quotidiana, il pauroso squarciarsi del velo. Sentivo attorno a me una freddezza, uno scoramento, una nausea, un'invincibile stanchezza di pensiero che nessun pungolo dell'immaginazione avrebbe saputo affinare ed esaltare in alcunché di sublime”.
Così inizia il racconto "Il crollo della casa degli Usher” pubblicato per la prima volta nel 1839 dallo scrittore americano Edgar Allan Poe sulla rivista Burton's Gentleman's Magazine. Il protagonista e narratore della vicenda, di cui non conosceremo mai il nome, riceve una lettera dal suo amico d’infanzia Roderico Usher che lo implora di raggiungerlo nella sua casa. Roderico e sua sorella Lady Madeline sono malati e la situazione di quest’ultima degenera pochi giorno dopo l’arrivo dell’ospite: la donna muore e il narratore aiuta Roderico a seppellirla nei sotterranei della casa. La notte del settimo giorno i due uomini vengono svegliati da un forte uragano: impossibilitati a dormire, decidono di leggere assieme ad alta voce un romanzo medievale. Improvvisamente nella casa si odono dei rumori identici a quelli raccontati nel libro: la porta della stanza in cui si trovano si spalanca e appare Lady Madeline, che si getta con violenza sul fratello il quale cade a terra morto di terrore. Mentre fugge lontano dalla casa, il narratore viene quasi abbagliato dalla luce della luna calante che splende da un’enorme crepa della casa: mentre si volta per guardare, la crepa si allarga e la casa crolla improvvisamente nello stagno che si trovava lì davanti.
Ad Edgar Allan Poe il birrificio Marble di Manchester (qui trovate lo loro storia) dedica una serie di Imperial Stout: si parte a giugno 2016 con quella chiamata Portent of Usher che verrà poi invecchiata in botte dando origine ad almeno sei diverse versioni, almeno secondo le intenzioni del birrificio. La prima di questa, chiamata The Pit & The Pendulum, dall’omonima storia di Poe (Il pozzo e il pendolo) ha riposato in botti ex-bourbon ed è stata presentata a novembre 2016.
Portent of Usher, imperial stout "base" dalla quale nasceranno poi le diverse versioni barricate; nessuna informazione disponibile sugli ingredienti utilizzati. Bello il colore (quasi nero) ma la schiuma risulta piccola e piuttosto grossolana, dissolvendosi rapidamente nel bicchiere. L’intensità dell’aroma è davvero molto bassa ed è un peccato, perché i profumi che ci sono meriterebbero di essere meglio valorizzati: fruit cake, liquirizia, tostature e accenni di caffè. Per fortuna le cose migliorano drasticamente al palato: la bottiglia non rispetta gli elevati standard qualitativi e di pulizia che ho spesso trovato nelle birre di Marble ma offre comunque una bevuta piuttosto soddisfacente. Caramello, uvetta, fruita cake e liquirizia iniziano un percorso dolce che viene gradualmente bilanciato dall’amaro delle tostature, del caffè e del cioccolato fondente. Il DNA è quello inglese: buona bevibilità, corpo medio, nessun accenno di catrame: la birra è morbida ma è quasi piatta, sicuramente qualche bollicina in più non sarebbe stata male. Nel complesso è un’imperial stout dolce con l’alcool (9%) molto ben dosato; riscalda quanto basta aumentando l’intensità solamente nel finale abbracciando caffè e tostature. Intensa e ricca ma non esente da critiche: naso scarico, carbonazione quasi assente, pulizia non esemplare. Da Marble mi aspettavo di più.
Formato: 33 cl., alc. 9%, lotto 1132, scad. 03/2018, prezzo indicativo (5.00/6.00 Euro beershop, Italia)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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