Anche in Austria sta lentamente sviluppandosi una piccola craft beer revolution e con essa sono arrivate anche le birre “crafty” prodotte da alcuni birrifici commerciali: Stiegl è uno di questi. Fondato a Salisburgo nel 1492 come Bräuhaus an der Gstätten, finì in seguito per assumere il nome con il quale lo chiamava abitualmente la gente: Das Haus Bey der Stiegen, ovvero “la casa vicino agli scalini”, con riferimento ad una piccola serie di scalini che si trovavano adiacenti all’edificio. Nel 1863, a quattrocento anni dalla nascita, Stiegl ha bisogno di espandersi e trasloca nel quartiere periferico di Maxglan, sotto la guida del nuovo proprietario Josef Schreiner. Pochi anni dopo (1875) viene però distrutto da un grosso incendio e subito ricostruito dopo pochi mesi: chi non si riprese dalla tragedia fu Schreiner, deceduto nel 1880. L’attuale proprietaria di Stiegl, la famiglia Huemer-Kiener, è scesa in campo nel 1887 ed ha sapientemente guidato il birrificio attraverso i momenti difficili delle due guerre mondiali. Le prime “crafty” di Stiegl arrivano nel 2012; si inizia con una Double IPA realizzata per i festeggiamenti di capodanno che affianca la Stiegl-Hausbier, una serie di birre stagionali in formato 75 cl. che “violano” l’editto di Purezza: una chocolate stout, una witbier con scorza d’arancia, una birra allo zenzero e una decina di altre produzioni che vanno oltre i classici stili della tradizione tedesca e che vengono proposte a prezzi da cosiddetta birra-gourmet. E’ solo nel 2015 che Stiegl inizia ad introdurre alcune “crafty” a prezzi più popolari nel formato 33 centilitri: arrivano due Pale Ale “single Hop” e arriva la linea Max Glaner con una IPA ed una Witbier.
Le birre.
Novità di giugno 2016 in casa Stiegl è la Pale Ale Columbus 1492: il nome è volutamente ambiguo e fa riferimento sia alla data di fondazione del birrificio che alla scoperta dell’America. Non ho trovato notizie specifiche ma immagino che il birraio Christian Pöpperl abbia utilizzato luppoli statunitensi. Dorata e leggermente velata, forma un cremoso e compatto cappello di schiuma biancastra che collassa abbastanza rapidamente. La data di scadenza (giugno 2017) mi fa pensare che si tratti ancora di una delle prime bottiglie prodotte nell’estate 2016: l’aroma infatti non brilla certo di freschezza e mostra i segni dell’ossidazione dei luppoli che affiancano le note di cereali e una lieve patina d’agrumi in sottofondo. Va un po’ meglio al palato, ma non si fanno salti di gioia: pane e cereali, accenno di miele, un leggerissimo fruttato (agrumi) che anticipa un tocco amaricante erbaceo finale, davvero leggerissimo. Davvero poca roba in una bottiglia sicuramente penalizzata dall’età che mostra pochi profumi, nessuna fragranza e un’intensità ben poco memorabile. Si beve e disseta, nulla di più.
Maxglan è il quartiere di Salisburgo in cui dal 1863 si trova Steigl e la linea Max Glaner lo omaggia: al momento ci sono una IPA ed una Witbier. Entrambe nate, secondo quanto dichiara il birrificio, su di un piccolo impianto pilota che si trova nei meandri delle cantine: è qui dove Stiegl sperimenta nuove ricette che vengono poi eventualmente prodotte su larga scala.
E’ dorata e leggermente velata: bianca e cremosa, la schiuma forma una bella testa che rivela un’ottima persistenza nel bicchiere. L’aroma affianca profumi floreali a quelli della scorza d’arancia e di erbe officinali. Rispetto alla Columbus l’intensità è indubbiamente maggiore, mentre la piacevolezza lascia ugualmente a desiderare. Anche qui non c’è fragranza e la birra scorre su una base maltata di pane e miele, qualche accenno biscottato: il dolce dell’arancia e qualche ricordo di frutta tropicale precedono un finale amaro abbastanza corto che ricorda alla lontana un mix non ben decifrato di erbe officinali. Non chiamerei in causa il disastroso rosmarino della Ceres IPA, ma il risultato è comunque poco gradevole. Nel complesso un po’ meglio della sua sorella Columbus e – probabilmente – anche di qualche vera “artigianale” austriaca. Il movimento craft è giovane, i risultati sono ancora incerti e altalenanti e la crafty non fanno molto per emergere con poca personalità ed un prezzo che alla fine non è molto più basso delle birre dei microbirrifici. Nel frattempo, convivono tutti assieme nella sezione “craft beer” degli scaffali di alcuni supermercati.
Nel dettaglio:
Columbus 1492, 33 cl., alc. 4.7%, lotto 15 L270A2K, scad. 26/06/2017, 1.99 Euro (supermercato)Max Glaner's IPA, 33 cl., alc. 5.8%, lotto 12 L308A2, scad. 03/05/2017, 1.99 Euro (supermercato)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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