martedì 7 febbraio 2017

Lost Abbey Box Set: Track #10 (Bat out of Hell)

A fine 2011 il birrificio californiano The Lost Abbey annuncia l’arrivo di un’ambiziosa serie di birre ispirate da canzoni rock che parlano di paradiso ed inferno. Ogni mese del 2012 vedrà l’uscita di una nuova birra (o “traccia”, visto il parallelismo con un LP / CD) in edizione limitata a 350 esemplari; per evitare la speculazioni e le rivendite a prezzi maggiorati in internet, le bottiglie saranno disponibili solo per il consumo all’interno della tasting room del birrificio, al costo di 15 dollari l’una, formato da 375 ml. I collezionisti potranno portarsi a casa le bottiglie vuote ma – annuncia Arthur –  saranno prese misure per evitare che possano essere riempite e poi vendute come falsi! 
A fine 2012, terminata la serie, sarà anche disponibile un lussuoso Ultimate Box Set contenente tutte e 12 le birre, una “tredicesima bonus track”, e un depliant informativo a forma di vinile. Potete vedere il contenuto in questa pagina. Nonostante l’esorbitante costo del box (450 dollari!)  le prenotazioni superano di gran lunga la capacità produttiva del birrificio che si vede costretto a rinunciare alla messa in vendita del cofanetto presso la tasting room prevista per fine anno. I 45 cofanetti disponibili saranno sorteggiati solamente tra quelli che li avevano prenotati; da notare che per prenotare il cofanetto era obbligatorio anche acquistare tutti i mesi almeno una bottiglia singola. 
Ma passiamo alla sostanza: le dodici birre sono suddivise in tre “sezioni”, anch’esse ispirate alla musica. La prima, chiamata “Re-masters”, include nuove versioni barricate di alcuni classici di Lost Abbey; la sezione “Re-mixes” riguarda invece dei blend creati con altre birre Lost Abbery, mentre  le nuove birre create appositamente per questo progetto fanno invece parte della “Fresh Tracks”. Questo l’ordine delle birre uscite, a partire dal 21 gennaio 2012: 
Track #01 – Runnin' With The Devil: parte della Frash Tracks e ispirata all’omonimo brani dei Van Halen) è una brown ale invecchiata tre mesi in botti di vino rosso con aggiunta di uve Cabernet Sauvignon e brettanomiceti. 
Track #02 – Stairway to Heaven: ovviamente l’accompagnamento musicale sono i Led Zeppelin; la birra (Remixed Tracks) è un blend di Angel’s Share (60%), Cuvée de Tomme (20%) con aggiunta di pesche; per bilanciarne la dolcezza il blend si completa con  la Project X (20%), una birra a fermentazione selvaggia. 
Track #03 – Hell's Bells: entrano in scena gli AC/DC per un blend acido (Remixed Tracks) di Mellow Yellow e Phunky Duck. 
Track #04 – Sympathy for the Devil: Rolling Stones e blend (Remixed Tracks) di due botti di  Veritas 009 (sour ale) e due di Hot Rocks (stein/dunkel) invecchiata in botti di vino rosso con i brettanomiceti naturalmente presenti in esse. 
Track #05 – Shout at the Devil: arrivano i Motley Crüe ad accompagnare la bevuta di un altro blend acido (Remixed Tracks) di Poppy e Framboise de Amorosa con ulteriore aggiunta di frutta e successiva maturazione in botti di quercia. 
Track #06 – Highway to Hell: ritornano gli AC/DC per una birra nuova (Fresh Tracks) che consiste però in un blend di Serpent's Stout invecchiata in botti di brandy e di Angel’s Share (vintage 2009, botti di bourbon). 
Track #07 – The Devil Inside: dal rock si passa a qualcosa di più leggero (INXS) per una versione (Remixed Track) di Veritas 006 prodotta con aggiunta di lamponi, ciliegie e scorza di mandarino 
Track #08 – Number of the Beast: alla festa potevano mancare gli Iron Maiden?  Tra le Fresh Tracks, ecco la Judgment Day che viene invecchiata in botti di bourbon con aggiunta di cannella e pepperoncino. 
Track #09 – Knockin' on Heaven's Door: in teoria si dovrebbe chiamare in causa Bob Dylan, ma Tomme Arthur afferma di amare la cover dei Guns N'Roses. La Remixed Track è una versione “potenziata” della Cuvée de Tomme con aggiunta di ribes e brettanomiceti. 
Track #10 – Bat out of Hell: arrivano i Meatloaf  ed una (Fresh Track) Serpent's Stout invecchiata in botti di bourbon con aggiunta di caffè e cacao poco prima della messa in bottiglia. 
Track #11 – The Devil Went Down to Georgia: la (a me sconosciuta) Charlie Daniels Band suona una Remixed Track che consiste nella Angel’s Share invecchiata nove mesi in botti di Heaven Hill whiskey con aggiunta di pesche fresche e brettanomiceti. 
Track #12 – Heaven and Hell: la chiusura è affidata ai Black Sabbath e ad una birra acida realizzata con un blend della Avant Garde, di una nuova Sour Brown Ale e della Gift ofthe Magi invecchiata in botti di rovere. 
La bonus Track #13 (Message in a Bottle), che chiude la serie a dicembre 2012, vede scendere in campo i Police: si tratta di un barley wine inedito invecchiato in botti di cognac con aggiunta di amarene e scorza d’arancia. 
Se qualcuno di voi fosse interessato all’acquisto di un Box Set, divertitevi a spulciare il sito Mybeercellar: i prezzi oscillano tra i 500 e gli 850 dollari, spese di spedizione escluse.

La birra.
Nel gennaio 2015 Lost Abbey decide di tornare a produrre alcune delle “canzoni” che avevano composto il famoso box set del 2012. La Track 10 -  Bat out of Hell è una di queste; l’idea originale fu del birraio Mike Rodriguez, desideroso di realizzare una versione della Serpent’s Stout con aggiunta di caffè e cacao per il San Diego Strong Ale Festival del 2011. Per il box set la birra venne invecchiata in quattro botti di bourbon con aggiunta, poco prima della messa in bottiglia, di quasi otto chili di caffè Ryan Brothers e due di granella di cacao TCHO. 
Per l’edizione 2015 il birrificio dichiara che le birre base sono la Serpent’s Stout e la Older Viscosity, un’american strong ale invecchiata sei mesi in botti di bourbon Heaven Hill. Non ho quindi ben chiaro se dentro alla bottiglia ci sia un blend di Serpent’s Stout (barricata per l’occasione) e di Older Viscosity (già barricata di suo) o se si tratti di un “semplice” blend di una normale Serpent’s Stout e Older Viscosity. 
L’edizione 2015 si presenta nel bicchiere minacciosa e densa quasi come olio motore, alla vista: nera, forma una buona testa di schiuma  cremosa, abbastanza compatta e dalla discreta persistenza, se si considera il passaggio in botte ed il tenore alcolico (13.5%). L’aroma è potente ma a due anni dalla messa in bottiglia caffè e cacao sono ovviamente molto meno in evidenza: c’è molto bourbon, affiancato da profumi di legno e di vaniglia, cocco tostato, prugna disidratata e, in secondo piano, caffè e cacao. L’intensità aromatica è notevole mentre le birra, al palato, si rivela essere meno densa del previsto: il corpo è tra il medio ed il pieno, con poche bollicine ed una consistenza oleosa che rimane ben lontana dalla soglia di masticabilità. Il bourbon domina anche al palato assieme al dolce dell’uvetta, con legno e vaniglia in sottofondo ad impreziosire una bevuta molto potente che s’instrada verso l’amaro del caffè (e della liquirizia) solo nel finale. L’alcool è indubbiamente presente ma non brucia: la birra si sorseggia lentamente ma senza troppi sforzi; legno e vaniglia fanno capolino anche al palato prima del lunghissimo finale, caldo ed avvolgente, morbido e marcatamente etilico. 
Imperial stout molto potente ma non particolarmente complessa nella quale, a due anni dalla messa in bottiglia, la componente caffè/cacao è decisamente sopraffatta dal bourbon. La birra è piuttosto cara, in Europa siamo in media oltre i 50 euro al litro e, onestamente non credo che il viaggio valga il costo del biglietto, per lo meno adesso: forse lo valeva due anni fa. Il livello è indubbiamente alto, ma non altissimo.
Formato: 37.5 cl., alc. 13.5%,  lotto 2015, prezzo indicativo 18.00/22.00 Euro

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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