venerdì 9 ottobre 2020

L' artigianale al discount: Blondie American Pale Ale & Indie India Pale Ale (Aldi)


La birra artigianale non è a buon mercato e questo è sempre stato uno dei principali ostacoli alla sua diffusione: alla spina le differenze tra artigianale e industriale sono molto meno evidenti, ma nei negozi e supermercati è difficile spiegare ad un consumatore occasionale perché dovrebbe pagare una bottiglia di artigianale da 33 quattro volte quello che costa un’industriale da 66. Per cercare di entrare nella grande distribuzione ed aumentare i volumi i birrifici artigianali hanno usato diverse strategie: c’è chi ha semplicemente proposto i propri prodotti rinunciando ad una fetta di margine e c’è chi invece ha realizzato delle etichette ad hoc, dal costo contenuto, nel quale il nome del birrificio veniva rilegato tra le note di coda. In questo senso i pionieri furono Birra del Borgo con la linea Trentatre e il Birrificio Del Ducato con le BIA  Birra Artigianale Italiana.  Correva l’anno 2010, sembra passato un secolo: guarda caso si tratta di due birrifici che hanno poi venduto all’industria e che oggi non possono essere più considerati artigianali: il loro percorso nella grande distribuzione continua, con etichette diverse e con il proprio marchio ben in evidenza
I discount non si sono certi lasciati sfuggire l’occasione: l’artigianale al discount è secondo me una bella sfida: si può bere decentemente spendendo poco?   Uno dei primi esempi (2009) fu la gamma Lucilla prodotta da Amarcord per Eurospin; il birrificio di Apecchio è stato per molti anni l’unico punto di riferimento: nel 2014 alla Lidl è arrivata la gamma Arcana, tutt’oggi ancora presente, assieme alla IPA – Italian Pale Ale che non vedo in giro da un po’ di tempo. Pian piano quasi ogni discount, come del resto ogni supermercato, ha avuto le sue birre artigianali:  il birrificio La Granda le ha portate sugli scaffali del Dpiù (2015), Amarcord (2016) ha piazzato nei Penny Market e negli In’s la NYC IPA e la Postina IPAcloni della Italian Pale Ale.  Più di recente (2018) Toccalmatto è riuscito a strappare ad Amarcord gli scaffali dell’Eurospin,  rimpiazzando le Lucilla con il marchio La Brassicola. Tutto questo vale per il nord Italia, è possibile che i discount abbiano trovato accordi con altri birrifici locali nelle altre zone del paese. E quelle che vi ho elencato sono probabilmente solo una parte delle opzioni disponibili: sicuramente me ne sarà sfuggita qualcuna. 
Nel 2018 il discount tedesco Aldi è sbarcato in Italia ed ha rapidamente espanso la sua rete, condizione necessaria per poter attuare quella che da sempre è stata la sua politica: una gamma di prodotti “private label” molto estesa che ha coinvolto anche la birra. A collaborare con Aldi è stata Birra Flea di Gualdo Tadino (PG): a lei l’onere e l’onore di realizzare un’APA ed una IPA che siano buone e che costino poco (1,99 € la bottiglia  da 33, a volte offerta in sconto anche a 1,29 €) alle quali viene data una shelf-life di due anni. Missione impossibile? Vediamo.

Le birre.

Partiamo dall’American Pale Ale chiamata Blondie (5%): l’etichetta inneggia all’estate, il suo color dorato tendente al rame, sporcato da numerose particelle di lievito in sospensione, un po’ meno. La schiuma biancastra è generosa ed ha ottima ritenzione. Immagino che l’aroma non sia l’aspetto sul quale il birrificio si sia concentrato nello studiare una  ricetta “low cost” e il risultato si vede: intensità ai minimi termini, avverto giusto qualche lontano ricordo di pompelmo e marmellata d’arancia. Al palato ci sono un po’ troppe bollicine, visto che stiamo parlando di un’American Pale Ale: la bevuta parte dal dolce del biscotto e del caramello, apre e chiude una parentesi agrumata, si congeda con un finale amaro tra l’erbaceo ed il terroso che non brilla per eleganza. Non ci sono grandi difetti e nel complesso c’è una buona intensità,  sebbene il risultato finale sia un po’ sgraziato e grezzo. Per 2 euro direi che Blondie sia un compromesso accettabile,  si beve e porta a casa una sufficienza rosicata: speravo in un piccolo miracolo, ma se voglio un’APA profumata, pulita e fragrante devo rivolgermi altrove.

Passiamo alla IPA Indie (6.4%) il cui look è un salto indietro nel tempo di qualche anno, alle classiche IPA italiane 1.0: ambrata, molto velata, indossa un bel cappello di schiuma ocra molto persistente. L’aroma è anche in questo caso latitante: caramello, marmellata d’arancia, un lieve nutty che fa un po’ UK, accenni di bubblegum. Pulizia e intensità latitano. Anche Indie è un po’ troppo carbonata e al palato mostra perfetta corrispondenza con l’aroma, anche se l’intensità è più elevata. E questo non è sempre un pregio. Si parte con l’accoppiata biscotto-caramello per poi virare piuttosto bruscamente sull’amaro sgraziato terroso, resinoso e vegetale di un’abbondante luppolatura. Ed è questo il vero problema di tutte le IPA  del discount: quando si calca la mano col luppolo, e lo si fa con materie prime di seconda (o terza) scelta per tagliare i costi, il risultato è sempre negativo. Ne risulta una IPA (d’ispirazione inglese?) per niente armoniosa e squilibrata che assilla il palato con un amaro invasivo, pesante e rozzo, obbligando a frequenti pause che ne limitano la bevibilità. Anche l’alcool alza la testa in un finale da tutto dimenticare. No, grazie.  
Nel dettaglio:
Blondie APA, formato 33 cl., alc. 5%, scad. 09/07/2022, prezzo 1,99 Euro (supermercato)  
Indie IPA, formato 33 cl., alc. 6.4%, scad. 22/06/2022, prezzo 1,99 Euro (supermercato)  

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questo esemplare e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

7 commenti:

  1. Birra Flea ha anche la linea Ma.Ma per la grande distribuzione. Provate 6 tipologie, tutte decisamente scadenti.

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    1. Vero, le ho viste. Magari APA e IPA per Aldi sono solo un rebranding delle Ma.Ma.

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  2. La Tank 7! mi sono sorpreso anch'io di vederla sugli scaffali del supermercato. Me l'avessero detto 5-6 anni fa non ci avrei creduto. Vantaggi dell'acquisizione di Boulevard da parte di Duvel.
    L'avevo bevuta per la prima volta nel 2015 (da 75 cl.) e mi era piaciuta molto… ricordo 8.5% e bevibilità incredibile.
    Le bottiglie da 33 prese di recente al supermercato mi sono piaciute un po' meno, l'alcool era molto più in evidenza. Non so se siano state maltrattate o che altro.
    In generale comunque le saison rendono sempre meglio nel formato 75.

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  3. I don't think you find better in Italy regarding price/quality. €1.49 is unbeatable in a culture where craft beer is full of talk but lacking substance. Flea sell their beer at almost €4 a bottle, so to find a beer from them at this price is a great deal. I suggest anyone who needs more than 3 or 4 beer for a bbq, etc to get these. Bei reasonable beer at a very reasonable price

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  4. Hi, I recently tasted the INDIAN PALE ALE from Flea.
    I found it at ALDI. I was curious 'bout this "well named" product 'cause I know how it's made.
    Well I paid it, a 6 btl pack 0.33 cl, €10.5
    It's a bit too bitter for my taste but, hey... IT WORTH ALL HIS COST.
    So, in short, everyone must drink the beer which he likes... (and can afford regarding its cost).

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  5. Bevuta stasera la indie ipa . Decisamente gustosa , ben equilibrata e non stanca come molte blasonate di cui non faccio nomi. Ottima birra , prezzo ottimo. Per me vale molto di più di quanto recensito. Poi , ovviamente, è un parere soggettivo 😉

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  6. Ho provato la india pale ale e la trovo molto equilibrata anche nel gusto sopratutto nell amaro che non persiste. Profumatissima. Quello che non capisco è come classificazione di birra india pale ale ed american pale ale dove in quest ultima si classifica una birra più alta di gradazione rispetto alla india mentre qui è il contrario.

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