lunedì 5 ottobre 2015

Birrificio del Ducato Beersel Morning 2013

L’episodio è quello raccontatovi qualche anno fa accaduto a Berseel, comune belga situato alle porte meridionali di Bruxelles con un passato ricco, come quello di tanti altri comuni della provincia del Brabante Fiammingo,  di produttori di Lambi(e)k e di assemblatori di Geuze (Geuzestekerij). Oud Beersel e Drie Fonteinen  sono gli unici ad aver superato le difficoltà economiche e ad essere ancora in attività;  il primo è rinato dalle proprie ceneri nel 2005, quando l’azienda fondata  (1882) da Henri Vandervelden  è stata  rilevata da  Gert Christiaens. Il secondo è di fondazione più recente: era il 1953 quando Gaston Debelder acquistò il 3 Fonteinen Café da Tisjke e Maree Potter iniziando la sua attività di assemblatore di lambic  per poi passare il testimone al figlio Armand alla fine degli anni ’90. E’ in questo periodo che 3 Fonteinen acquista un impianto diventando così anche un produttore di lambic, e non solo un assemblatore di quelli acquistati altrove. 
Il 16 maggio 2009 a causa di un termostato guasto (secondo la versione “ufficiale”) la temperatura della sala di fermentazione passa da 16 a 60 gradi. Il risultato, quantificabile in oltre 200.000 euro di danni, parla di quasi cinquantamila litri di  lambic da buttare via: in parole povere, ciò significa anche l'impossibilità per i prossimi tre anni di utilizzare il proprio lambic per l'assemblaggio di geuze. La bancarotta viene evitata con la vendita dell'impianto appena installato; una piccola parte di quel lambic viene distillato (Eau de Vie van Oude Geuze) e venduto con l'apposito scopo di racimolare fondi per la ripartenza. Da un amico americano arriva invece il suggerimento di immettere sul mercato delle edizioni limitate assemblate con i lambic degli anni precedenti, da vendere ad un prezzo più elevato; nel 2010 arrivano quattro speciali blend, diciassettemila bottiglie dedicate alle quattro stagioni e vendute in un'elegante confezione: Lente, Zomer, Herfst  e Winter. 
L’aiuto a Gaston Debelder arriva anche da alcuni birrai italiani: Giovanni Campari del Birrificio del Ducato si reca in Belgio per acquistare il contenuto di tre botti di lambic di 18 mesi che viene pompato in una cisterna e trasportato in Italia. Il lambic viene “blendato” (18%) con la saison New Morning e il risultato, imbottigliato manualmente, viene lasciato ad affinare per almeno 12 mesi.  Per le versioni più recenti il lambic di 3 Fonteinen è stato sostituito da quello di Oud Beersel. 
Bottiglia anno 2013 e birra che arriva nel bicchiere con un colore a metà strada tra il dorato e l’arancio, velato; la schiuma biancastra, benché generosa,  non è molto compatta e si dissipa piuttosto rapidamente. L’aroma è molto pulito e inizialmente dominato dai profumi tipici del lambic: lattico, sudore, legno, cuoio e cantina. E’ solo in un secondo tempo che la  componente “saison” mette la testa fuori dal guscio regalando sentori più “rassicuranti” di fiori, agrumi, una delicata speziatura, un accenno di ananas.  La bevuta, per chi non ha familiarità con le fermentazioni spontanee, risulta meno “spiazzante” dell’aroma: l’ingresso (pane e cereali) è forse un po’ timido ma poi è uno splendido susseguirsi di note aspre (uva, mela acerba, agrumi) e lattiche sostenute da un elegante “sottofondo” dolce che richiama il miele, la pesca e l’ananas, fino ad arrivare alla chiusura leggermente amara di nocciolo di pesca e acido lattico.  La bevuta è fresca e vibrante, sostenuta da una carbonazione molto vivace e da una grande secchezza che invoglia a bere ed a ribere: il risultato è una birra rustica, dissetante e molto rinfrescante, se bevuta a bassa temperatura. Lasciatela arrivare a temperatura ambiente se volete far emergere la delicata vinosità del lambic invecchiato, capace di portare in superficie un leggero tepore di quell'alcool che sino ad allora era stato praticamente impercettibile.
Beersel Morning, ovvero un matrimonio assolutamente ben riuscito tra un lambic ed una saison: a due anni di distanza dall'imbottigliamento la parte "selvaggia" è già predominante ma non al punto da risultare indigesta a chi non ha esperienza con le birre acide. Bevetela subito se volete che l'asticella dell'equilibrio si orienti verso il lato "saison", oppure dimenticatevela in cantina per gli anni a venire. Ci sarebbe da farne scorta ed aprirne una bottiglia ogni tanto, ma purtroppo il suo costo rende molto difficile l'operazione.
Formato: 75 cl., alc. 6.2%, lotto BM140 13, scad. 09/2033, pagata 17.00 Euro (beershop, Italia).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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