Secondo appuntamento con il brewpub di Bolzano Batzen Bräu; dopo la atipica Viennarillo assaggiata qualche tempo fa, ecco un'altra produzione alternativa alle classiche birre d'ispirazione tedesca che v'aspettereste di bere in Alto Adige; si tratta di una Urporter, dove il suffisso "Ur", in tedesco, rimanda a ciò che è "originale", "primordiale", "antico". La ricetta vuole infatti replicare quella della prima Porter prodotta in Alto Adige alla fine del diciannovesimo secolo, ispirata a quelle inglesi.
Furono i fratelli Jakob ed Ernst Schwarz, proprietari di alcuni birrifici intorno a Bolzano poi concentrati nel 1887 nel solo stabilimento di Vilpiano (Brauerei Gebr. Schwarz Gmbh); in questo interessante articolo, viene segnalato come il birrificio fosse a quei tempi all'avanguardia, essendo dotato di un allacciamento alla corrente elettrica e di telefono. Nel 1924 i figli dei fondatori firmarono la fusione con il birrificio Krätner di Prato Isarco la cui produzione venne però sospesa dopo pochi anni; nello stesso anno l'edificio di Vilpiano fu venduto alla Saplo (Società Anonima Produzione Lavorazione Orzo) e convertito in malteria (Malterie Atesine), diventando così una delle prime malterie italiane assieme a quella di Avezzano. Di proprietà del gruppo Peroni, lo stabilimento venne definitivamente chiuso nel 1986.
Ecco la Urporter nel bicchiere, prodotta con luppoli inglesi, malto d'orzo, frumento ed avena, e di colore marrone scuro; la schiuma è beige, fine e cremosa, ed ha una buona persistenza. L'aroma è semplice ma pulito e di buona finezza: orzo tostato, caffè in grani e liquido, mirtilli, qualche lieve sfumatura che ricorda la cenere. Il corpo è tra il medio ed il leggero, con poche bollicine ed una consistenza acquosa che però risulta morbida e gradevole al palato. Equilibrio ed intensità sono protagonisti in bocca, riproponendo tutti gli elementi dell'aroma: caffè ed orzo tostato, qualche nota di liquirizia, con una bella acidità donato dai malti scuri ed un finale amaro intenso di tostature e di caffè, e di nuovo un tocco di cenere. Birra molto pulita, giocata su pochi elementi molto ben dosati e bilanciati tra di loro, all'insegna della facilità di bevuta senza mai far mancare la giusta intensità. Molto appagante, dallo straordinario rapporto qualità prezzo: allo spaccio del brewpub viene venduta in confezione da 6, al prezzo di 10,80 Euro, come per altro tutte le altre birre della linea "classica" di Batzen. Sono 1,80 Euro per una bottiglia da 33 centilitri; è il prezzo che vorrei avesse ogni birra "di qualità" da bere quotidianamente; poi ben vengano tutte le speciali, le barricate, le stagionali e tutto quello che può giustificare un prezzo più elevato. Altro che "l'artigianale del discount", la vera rivelazione per me arriva dall'Alto Adige.
E la domanda aperta a tutti è questa: se ci riescono a Bolzano, perché in tutto il resto d'Italia non è possibile?
Formato: 33 cl., alc. 5.5%, scad. 21/07/2014, pagata 1.80 Euro (spaccio birrificio).
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