K:rlek (qualcuno ha idea di cosa voglia dire?) è una birra collaborativa tra Mikkeller e l'importatore svedese di birra Brill. Si tratta di un'American Pale Ale che viene definita "concettuale", e la domanda è che cosa ci possa essere di concettuale in una APA. Niente di speciale, si tratta semplicemente di una birra che verrà prodotta due volte l'anno, con una ricetta diversa, seguendo la stagionalità della moda, ovvero: primavera-estate, autunno-inverno. La prima "collezione", se così si può chiamare, viene presentata ad Aprile 2012: malti Pale, CaraHell e Pilsner, fiocchi d'avena, frumento e luppoli Centennial, Citra, Columbus, Nelson Sauvin e Simcoe. Si replica in autunno, con una ricetta leggermente diversa, e avanti così sino ad arrivare all'ultima nata nella primavera 2014. Io devo invece fare un passo indietro e tirare fuori dal frigo, purtroppo con un po' di ritardo, la collezione autunno-inverno 2013. Il giorni piovosi di questo luglio 2014 non sono però molto diversi da quelli di un ottobre particolarmente caldo. Punto in comune di tutte le K:rlek sono le splendide etichette realizzate dall'artista svedese (classe 1978) Sara Nilsson.
Che dire quindi di quella edizione A/I 2013? Malti Pils, Pale, Cara-pils, segale, frumento, e luppoli Citra, Chinook, Amarillo e Simoce, ananas (no, non è una nuova varietà di luppolo).
Si presenta di color arancio opaco, con riflessi dorati; schiuma fine, compatta, molto cremosa e persistente, biancastra. L'aroma è pulito, anche se probabilmente i diversi mesi di vita ne hanno un po' ridotto l'intensità, che risulta solo modesta: arancio, mandarino e pompelmo, con sfumature di ananas sciroppato (quello in scatola) che sono più evidenti man mano che la birra si scalda. Lo stesso scenario viene riproposto in bocca, con una leggera base maltata (crackers) seguita da una macedonia di agrumi; all'ananas sciroppato il compito di bilanciare con un po' di dolce, prima di un finale zesty pieno della scorza di quasi tutti gli agrumi che vi vengono in mente. La segale le dona una delicata speziatura, quasi pepata, ed il risultato è una birra molto secca e rinfrescante, che fa pensare all'estate più che alla stagione autunno-inverno per la quale è stata concepita. Gradevole e morbida in bocca, con un corpo medio, è pulita e ben fatta, precisa, si gusta pur senza provare grosse emozioni. Rimango con il dubbio sull'utilizzo dell'ananas; a parte l'evidente impossibilità di mangiare ananas decenti in Europa (se ne avete mai mangiato uno nei paesi di origine, sapete cosa voglio dire), che cosa aggiunge a questa birra?
Formato: 33 cl., alc. 5.9%, scad. 29/08/2015.
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