La "storia" della Duvel, la più famosa se non l'archetipo delle Belgian Strong Ales l'avevo già riassunta in questa occasione; una birra nata negli anni 20 del secolo scorso per far concorrenza alle Scotch Ales inglesi che erano molto richieste dai bevitori belgi. Inizialmente ambrata, la Duvel cambia colore negli anni '70 - di nuovo - per andare incontro al mercato, che vedeva la birre ambrate in forte declino rispetto a quelle dorate, ormai preferite dai consumatori. Non sorprende affatto, negli ultimi anni, la nascita di una "sorella" più luppolata della Duvel, che non la sostituisce ma la affianca, per andare nuovamente incontro al gusto dei consumatori, che si sta lentamente spostando verso birre più amare e luppolate.
La Duvel Tripel Hop nasce come "one-shot" bel 2007: ai due luppoli che vengono utilizzati per la Duvel normale (Saaz e Styrian Goldings) viene aggiunto l'americano Amarillo. Il risultato piace, ma alla Moortgat non intendono replicarlo; pare che ci siano volute una "campagna" su Facebook e 12.000 firme raccolte dagli appassionati belgi di “De Lambikstoempers" per convincere il birrificio a rimetterla in produzione. La Duvel Tripel Hop torna sugli scaffali nel 2012, ma al posto dell'Amarillo c'è il Citra, come terzo (luppolo) "incomodo". La birra trova una sua collocazione ben precisa; sarà prodotta una volta l'anno, ogni anno con un "terzo" luppolo diverso. L'anno scorso è stata la volta del Sorachi Ace, mentre per il 2014 il birraio Hedwig Neven ha scelto l'americano Mosaic. "Figlio" del Simcoe, questa varietà di luppolo è stata rilasciata nel 2012 dalla Hop Breeding Company.
Il suo colore dorato leggermente pallido mi sembra lievemente più velato rispetto a quello della Duvel "normale"; la schiuma è un po' grossolana e saponosa, bianca ed ha una buona persistenza. L'aroma è pulito ed ha buona complessità ed intensità: convivono sentori erbacei, di agrumi (lime e limone, arancio), crosta di pane, una delicata nota di pera e di pepe, crosta di pane e qualche leggera suggestione di mirtilli e di zucchero candito. Il corpo è medio-pieno, la carbonazione è abbastanza elevata in una birra quasi "oleosa" che però scorre abbastanza bene e, soprattutto, nasconde il contenuto alcolico di tutto rispetto (9.5%) tenendo fede al suo nome, ossia "diabolicamente". In bocca c'è un mix molto ben assemblato di dolce (miele, frutta candita, arancio, albicocca) che viene bilanciato da una seconda parte amara, tra l'erbaceo e la scorza d'agrumi, che ripulisce abbastanza bene il palato, pur non impedendo che una lieve patina zuccherina, mielosa e candita rimanga ai lati della bocca. Chiude con una buona secchezza ed un discreto warming etilico di frutta sciroppata dolce, che viene contrastato dal generoso retrogusto luppolato, erbaceo e pepato, quasi piccante. E' una piacevole sorpresa la Duvel Triple Hop 2014; non ho avuto occasione di assaggiare le versioni precedenti, ma questa è solida e davvero ben fatta, molto pulita, e l'ho trovata molto più convincente di altre Belgian Strong Ale molto luppolate come ad esempio la Urthel Hop-it e la Hopus di Lefebvre. Se la gioca con la Chouffe Houblon.
La potete trovare anche in qualche supermercato, ad un prezzo interessante; ma se volete provarla, fatelo in fretta visto che è una birra generosamente luppolata e quindi non va assolutamente messa in cantina.
Formato: 33 cl., alc. 9.5%, lotto 4061 2157, scad. 07/2016, pagata 2.69 Euro (supermercato, Italia).
quale quale supermercato, io già faccio fatica a trovarla nei miei beershop abituali!!!!
RispondiEliminaEsselunga senz'altro.
EliminaE mi sembra anche in qualche Conad Le-Clerc
Beccata all'Esselunga, grazie ;) .
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