Il 21 Aprile 2012 viene inaugurato a Reggio Emilia il Wild Hops Beershop; non è a dire il vero il primo negozio dove si può comprare birra a Reggio, e per par condicio quindi devo citare anche tale “Il Birraio - Da Carletto birraio maledetto”. Il 10 Novembre 2013 Wild Hops raddoppia con l’inaugurazione di un secondo punto vendita a Rubiera, cittadina ancora in provincia di Reggio Emilia ma ad appena una decina di chilometri dal centro di Modena, città attualmente priva di un vero e proprio beershop, dopo che lo “storico” Maltomania si è da qualche tempo trasformato in un locale dove bere principalmente birre alla spina, abbandonando le vesti di un classico beershop. Informazioni che interessano principalmente chi abita in quelle zone, mentre per tutti gli altri non resta che parlare di birra.
A Marzo 2014, infatti il Wild Hops realizza una birra per celebrare il suo secondo compleanno presso il Birrificio Oldo di Cadelbosco (Reggio Emilia); alla creazione lavorano Francesco Racaniello (birraio di Oldo), l’homebrewer Raffaele Ferrarini e Giovanni Iotti, proprietario del Wild Hops. Putroppo l’etichetta della birra si è rovinata staccandola, e mi riesce difficile riportare gli ingredienti utilizzati; si tratta comunque di un “ibrido” che vede l’utilizzo di malti tedeschi ed inglesi (Pils e Maris Otter), orzo, luppoli americani, tedeschi ed inglesi (Chinook, Perle, EK Goldings), lievito belga. La birra, chiamata Kill Me in The Morning, viene presentata il 19 Aprile 2014 nel punto vendita di Reggio Emilia, ed il sabato successivo, il 26, in quello di Rubiera. Molto divertente l’etichetta, che narra la storia di un omicidio avvenuto proprio all’interno del beershop: sul pavimento, la sagoma del cadavere di una donna che ancora regge in mano una bottiglia di birra. Dalla surreale conversazione (in dialetto) riportata in etichetta tra gli investigatori ed il proprietario del beershop si apprende che la ragazza è stata vittima di una birra “pericolosa”; nonostante gli avvertimenti ricevuti, la ragazza si trangugiata una bottiglia dopo l’altra di una irresistibile “bionda” fino a restarne uccisa.
All’aspetto è di color arancio opaco, e forma una enorme ed esuberante testa di schiuma bianca e pannosa, che obbliga ad un lunga attesa prima di riuscire a completare il “servizio” nel bicchiere. Il naso è abbastanza pulito ed ha una discreta intensità che richiama effettivamente il Belgio: banana acerba e pera, una lievissima pepatura, sentori di arancio e di limone. In bocca c’è una base di pane e di crackers che lascia presto il posto agli agrumi (pompelmo, mandarino, lime). C'è alternanza tra le note dolci della polpa e quelle più amare della scorza, fino ad un finale secco con una bella progressione amara tra note erbacee e di scorza d’agrumi. E’ leggera e vivacemente carbonata, abbastanza pulita, gradevole e scorrevole, con un aroma volutamente poco modaiolo e lontano da esotismi tropicaleggianti che però - nell'intensità - risulta un po’ sottotono. Il risultato di questo ibrido è in sostanza una Belgian Ale moderna e molto luppolata, facilissima da bere e dal buon potere dissetante e rinfrescante, nonostante risulti un pelino “slegata” in bocca quando la temperatura si alza.
Un debutto riuscito, una birra molto gradevole che ha già un seguito: qualche mese fa è infatti stata realizzata la Kill Me in The Morning II, sempre presso il Birrificio Oldo, che verrà presentata per la prima volta proprio in questi giorni in occasione della manifestazione Birreggio.
Formato 33 cl., alc. 5.3%, lotto AD014, scad. 31/12/2014, omaggio del beershop.
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