Beer firm che spuntano ovunque, ed anche l'Austria non si sottrae alla tendenza; ecco Bierzauberei (letteralmente "il mago della birra") con sede a Brunn am Gebirge, venti chilometri a sud-ovest di Vienna. Un portfolio di birre già abbastanza ampio, la maggior parte ispirate dalla tradizione anglosassone e non dal "Reinheitsgebot"; lo "stregone", o "il mago" è il tedesco Günther Thömmes, classe 1963, nato a Bitburg. Bitburg fa "Bitburger" e Guenther si diploma mastro birraio proprio lì, facendosi poi le ossa con esperienze in Irlanda (Guinness) ed in Baviera (Klosterbrauerei Mallersdorf). Il lavoro lo porta poi ad occuparsi dell'installazione e dell'avviamento di impianti produttivi in circa quarantacinque paesi sparsi per tutto il mondo. Dopo un'esperienza di cinque anni in terra americana, ritorna in Europa occupandosi non solamente di macchinari per birrifici ma anche per produttori di vino e caseifici. Ma Günther Thömmes è anche uno scrittore: già quattro i libri pubblicati, il più famoso dei quali Der Bierzauberer, è già arrivato alla quinta riedizione.
Per quel che riguarda la birra, da quanto sono riuscito a capire Thömmes ha inizialmente utilizzato i propri impianti (da homebrewer) dalla capacità molto limitata per realizzare le proprie ricette; il progetto di realizzare un proprio birrificio con impianti più capienti è però al momento sospeso per la mancanza dei necessari finanziamenti; per produrre la quantità necessaria per soddisfare la domanda, Thömmes ha deciso di optare per il metodo "gipsy brewer", andando a produrre la proprie ricette presso altri birrifici (austriaci ?).
L'operazione - devo dire - non brilla di trasparenza; nessuna informazione viene data né sull'etichette delle bottiglie nel sul sito internet riguardo al luogo in cui le birre sono state prodotte; neppure Ratebeer, a quanto pare, è stato in grado di svelare il "mistero".
Non rimane allora che parlare di birra, ossia della Aleysium No. 2, una India Pale Ale prodotta con Magnum, Cascade, Amarillo e Perle, che si presenta di color ambrato scarico o ramato, leggermene velato; forma una piccola testa di schiuma biancastra, cremosa e dalla buona persistenza. Il benvenuto dell'aroma è purtroppo poco incoraggiante: aroma quasi assente, se si eccettua la presenza di diacetile e di marmellata d'agrumi. Meglio in bocca (ma onestamente era difficile peggiorare) con un ingresso maltato di biscotto e caramello, una presenza quasi impercettibile di agrumi ed un finale amaro, resinoso, di buona intensità. La bevuta è molto poco memorabile, nonostante una presenza in bocca tutto sommato morbida e gradevole, un corpo medio, poche bollicine. Non basta un finale amaro dalla buona pulizia per salvare una birra alquanto poco ben riuscita, quasi priva di profumi e dal gusto alquanto mediocre.
Formato: 33 cl., alc. 6.1%, lotto 577/L7, scad. 23/01/2015, pagata 2.98 Euro (beershop, Germania).
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