Sono riuscito a trovare davvero pochissime informazioni sul birrificio inglese Lost+Found A.BL, operativo dal 2016 in un garage della vivace Brighton con un impiantino da 20 litri; lo scorso anno co-fondatori Chris Angelkov (anche designer) e John Checkley si sono trasferiti un po' più a nord, ma sempre nel Sussex, istallando il nuovo impianto da 15 barili e linea d'inlattinamento ad Horsham. Nessuna intervista pubblicata in internet, nessun informazione su chi sia il birraio: grafiche astratte, a volte psichedeliche e nomi delle birre che spesso corrispondono ad incomprensibili serie di numeri e lettere, non facili da ricordare. Poco importa perché il birrificio si dichiara "sempre in evoluzione e pronto a seguire le tendenze", il che ovviamente si traduce operativamente nello sfornare nuove birre in continuazione per assecondare la moda del "che cosa c'è di nuovo da bere"?
Il significato di una sigla viene comunque svelato: è la "R seguita dai numeri" che tiene il conto del numero di birre prodotte. Forse. Quasi.
Le birre.
Passiamo alla sostanza con la "R20 OA+S IPA", ovvero la ventesima birra prodotta da Lost and Found: una IPA con una buona percentuale di avena, in questo caso "Oa+s". La ricetta elenca malti Pilsner, Maris Otter, Lager, frumento maltato e non maltato, avena maltata e non maltata, lievito WLP001, luppoli Simcoe, Idaho 7, Ekuanot e Azacca.
Il suo colore è tra il dorato e l'arancio, la schiuma è candida e cremosa, abbastanza compatta. A poco più di due mesi dalla messa in lattina l'aroma è ancora fresco e pulito anche se l'intensità è abbastanza modesta: pompelmo, mandarino, arancia, ananas, un po' di bubblegum. Un bouquet gradevole anche se potrebbe essere un po' più variegato e definito. Al palato l'avena le dona una leggera morbidezza senza rallentare minimamente la velocità di scorrimento; pane e un tocco di miele, frutta tropicale e pompelmo danno forma ad una bevuta moderatamente dolce e fruttata che viene poi bilanciata da un amaro resinoso di buona intensità ma di breve durata. L'alcool (6.2%) si sente però più del dovuto ed è forse questo il tallone d'Achille di quella che sarebbe una IPA moderna ma non estrema (leggi succo di frutta), bilanciata e abbastanza pulita. C'è potenziale ma ci sono ancora delle cose da sistemare per poter arrivare al livello di altri birrifici inglesi "lattinari" che al momento sono sulla cresta dell'onda.
R21 64 Bit è invece il nome scelto per una IPA prodotta con malti Maris Otter, Pilsner e CaraPils, frumento e avena, lievito WLP001, luppoli Mosaic, Ekuanot, Idaho 7 ed El Dorado.
Abbastanza simile alla R20 sia nell'aspetto (oro-arancio) che nella componente aromatica (pompelmo e arancia, ananas e mango), anche lei ha circa due mesi e mezzo di vita e profumi puliti, ancora freschi ma non particolarmente intensi. Anche nel gusto ripropone caratteristiche simili: il profilo fruttato tropicale non è particolarmente intenso, pane e biscotto rimangono in sottofondo, il finale amaro di resina è di modesta intensità e di breve durata. C'è un buon livello di pulizia ed un ottimo equilibrio, ma anche qui l'alcool (6.4%) alza un po' troppo la testa e finisce per ridurre la velocità di bevuta. C'è tutto quello che ci dovrebbe essere in una buona IPA ma in tono minore: s'intravede la buona mano del birraio e un bel potenziale ancora parzialmente inespresso.
Lost+Found A.BL, un birrificio piuttosto giovane che non parla molto di sé ma che sembra valer la pena tenere d'occhio.
Nel dettaglio:
R20 OA+S IPA, formato 44 cl., alc. 6.2%, 58 IBU, scad. 08/08/2018R21 64 Bit IPA, formato 44 cl., alc. 6.4%, 55 IBU, scad. 14/07/2018
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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