Con Bible Belt (“la cintura della Bibbia”) s’intende quella grande regioni degli Stati Uniti nella quale vive una grande percentuale di persone di religione Cristiana Protestante: l’area include gli stati di Alabama, Arkansas, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Oklahoma, Tennessee e Texas, ma anche porzioni Florida, Illinois, Indiana, Ohio, Pennsylvania, Virginia e Virginia Occidentale. Il termine “Bible Belt” fu usato per la prima volta nel 1925 dallo scrittore americano H.L. Mencken per riferirsi al processo “Scopes Monkey” che si stava tenendo nella città di Dayton, Tennessee: il giovane professore John T. Scopes era stato accusato di aver insegnato ai suoi allievi che l’uomo derivava dalla scimmia. Il verdetto finale fu di colpevolezza e il professore fu multato per 100 dollari.
Cosa c‘entra la “cintura della Bibbia” con la birra? E’ proprio nella Bible Belt che si trovano il birrificio Prairie (Tulsa, Oklahoma) oggi “marchio” rilevato dalla Krebs Brewing Company, e il birrificio Westbrook (Mt Pleasant, South Carolina) presso il quale la beerfirm newyorkese (ma di origini danesi) Evil Twin produce molte delle proprie birre. Dalla loro collaborazione (Prairie ed Evil Twin) a marzo 2014 nasce una imperial stout che vuole idealmente portare nello stesso bicchiere due delle birre di maggior successo dei birrifici appena citati. Si tratta della Bomb! (13%) di Prairie (prodotta con chicchi di caffè, fave di cacao, baccelli di vaniglia e peperoncino Ancho) e della Even More Jesus di Evil Twin (11.5%).
Ufficialmente la birra viene descritta come “basata sulla Even More Jesus alla quale vengono aggiunti gli stessi ingredienti della Bomb!”, e non si dovrebbe dunque trattare di un semplice blend delle due birre. Semplificando: Even More Jesus prodotta sugli impianti della Krebs normalmente usati da Prairie con etichetta è realizzata da Colin Healey di Prairie. Era poi inevitabile che questa collaborazione con Evil Twin finisse in botte (Heaven Hill whiskey) per dare origine dopo sette-nove mesi alla Barrel Aged Bible Belt.
Poca schiuma, grossolana e di modesta persistenza, mentre il bicchiere si riempie di un denso liquido completamente nero. L’aroma di questa Bible Belt non è dei più coinvolgenti, devo ammettere: whiskey, caffè, legno, tabacco e un filo di fumo/cenere, cacao amaro, liquirizia, un ricordo di fruit cake. Sembrerebbe tutto molto gradevole ma c’è un fastidioso sottofondo di carne e salsa di soia a rovinare un po’ la festa. Ci pensa il mouthfeel a riaccendere il sorriso di chi si trova il bicchiere in mano: non è una birra eccessivamente densa e neppure particolarmente sexy/cremosa, ma il suo onesto lavoro lo fa e delizia il palato con morbidezza e un corpo quasi pieno. Sostenuto da una potente ma non fastidiosa nota etilica (whiskey), il sorseggiare s’arricchisce di melassa e liquirizia, un ricordo di fruit cake con il dolce che viene poi bilanciato dall’amaro del caffè, delle tostature e del cacao. Anche al palato c’è tuttavia una componente meno elegante che parla di carne e salsa di soia, legno e tabacco entrano in gioco a fine corsa ad accompagnare quella calda nota di whiskey con la quale questa Bible Belt si congeda.
Bevuta nel complesso soddisfacente ma lontana “dall’olimpo” dello stile: la bottiglia credo risalga al 2016 e mi sembra già aver perso parecchio smalto. Un po’ slegata, non pulitissima, qualche imprecisione di troppo: tutte cose che secondo me non ci dovrebbero essere quando il prezzo del biglietto è vicino ai 40 euro al litro.
Formato: 35.5 cl., alc. 13%, lotto 36516, prezzo indicativo 12.00-15.00 euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento