Aggiungiamo un capitolo alla nostra personale "rassegna" del birrificio "itinerante" Buskers, rimandandovi a questo post se siete in cerca di maggiori informazioni sul progetto. La Guybrush F.S.M. è stata brassata presso gli impianti di Birra del Borgo. L'etichetta non è opera del solito fidato collaboratore Felideus, ma è disegnata da Mirko Caretta in persona. Ammettiamo la nostra ignoranza sull'origine del nome, una "dedica" a Guybrush Threepwood, protagonista di una serie di videogiochi (Monkey Island) degli anni 90. Confessiamo la nostra ignoranza anche sul significato delle iniziali F.S.M. (Flying Spaghetti Monster), ovvero il Pastafarianesimo: vi mandiamo alla relativa pagina di Wikipedia per saperne di più. Ma per noi Guybrush FSM è soprattutto una saison da bere, brassata con due differenti varietà di pepe rosa e luppolo cascade. Nel bicchere è di colore arancio pallido, opalescente; la schiuma, biancastra, è un po' grossolana e poco persistente. Il naso, pulito ma non molto pronunciato, apre con un bel bouquet speziato, nel quale spiccano - ovviamente - sentori di pepe. A completare ci sono eleganti note fruttate di pesca e di albicocca. Nessun stravolgimento in bocca: ingresso di crosta di pane, con la parte centrale della bevuta che è ricca di frutta gialla (pesca, albicocca) e arancio; la dolcezza è stemperata da una leggera acidità, molto rinfrescante, e da un finale amaricante erbaceo, un po' pepato, con una nota di scorza d'arancia. Mediamente carbonata e dal corpo medio-leggero, è una saison molto dissetante, ben fatta e facilissima da bere; le manca però - completamente - quel profilo rustico, contadino, che - lo avevamo già detto nel post precedente a questo - vorremmo sempre trovare in questa tipologia di birra. Formato: 75 cl., alc. 5.5%, lotto LCR 33/12, scad. 05/2014, prezzo 8.00 Euro (beershop, Italia).
Mini-correzione: L'artista che ha disegnato alcune delle etichette precedenti delle birre Buskers si chiama Felideus Bubastis.
RispondiEliminaLa birra non l'ho ancora assaggiata, ma la curiosità c'è, mi pare lavorino bene questi Buskers con i birrifici italiani (la Devochka con Extraomnes mi piace particolarmente)
Leggo solo ora che nei precedenti interventi era scritto giusto, quindi si tratta di un refuso :-) Approfitto per farti i complimenti per il lavoro di ricerca intorno al background dei nomi o della storia delle birre, a mio parere vero valore aggiunto di questo blog.
RispondiEliminaNo no, hai ragione tu, ho sempre scritto Fidelius invece che Felideus !
EliminaGrazie della precisazione, correggo tutto.