La famiglia Boelens, nel villaggio di Belsele, produce birra sin dalla metà del 1800; inizialmente guidato da Henri Boelens, antenato dell'attuale proprietario Kris, si vede interrompere l'attività nel 1915, quando l'esercito tedesco sequestra tutti i macchinari, lasciando a Henri solamente l'imbottigliatrice. Dopo la guerra, Boelens commercializza le proprie birre acquistandole da altri produttori e agendo solamente come "imbottigliatore" ed etichettatore; principalmente si tratta di birre del basso contenuto alcolico (2%) destinate al consumo quotidiano e da pasto. Sino agli anni '90 i Boelens non producono più birra in proprio, ma continuano a farsela produrre da altri e ad operare anche come distributori di birra e di bevande all'ingrosso. Nel 1980 Kris, nipote del fondatore Henri, sale alla guida dell'azienda e decide di ricominciare con la produzione, riacquistando gli impianti necessari: nel 1993 viene commercializzata per la prima volta la Bieken, una birra al miele ancora oggi prodotta assieme ad altre cinque birre che appaiono sul sito del birrificio. Ma le birre di Bolens sono molte di più (Ratebeer ne elenca oltre una trentina), inclusa questa Pa-Gijs. Il nome abbastanza insolito fa riferimento ad una guerra tra coltivatori (De Boerenkrijg) scoppiata in Belgio nel 1798; a Overmere è stato eretto un monumento in memoria dei caduti, chiamato "en Gijselinck di Pauw", che la gente ha poi abbreviato in "En Gijs di Pa". All'aspetto è di un bel color ambrato carico con riflessi ramati; la schiuma, fine e cremosa, color ocra, è molto persistente. Il naso non è senz'altro il lato migliore di questa Pa-Gijs. Lievi sentori di arancio (marmellata), caramello, lievito. Molto più interessante il gusto, che apre con un imbocco maltato di biscotto al burro e caramello, seguito da note di arancia candita; l'inizio dolce viene bilanciato da una seconda parte leggermente aspra, piuttosto che amara. Troviamo note di prugna acerba ed uva; la chiusura, molto veloce, è leggermente amara e terrosa/medicinale, e lascia il palato pulito. Vivacemente carbonata e dal corpo medio, si lascia bere molto facilmente ben nascondendo il contenuto alcolico (7.5%). Buona bevuta, che offre un'interessante progressione dolce-aspro-amaro. Formato: 33 cl., alc. 7.5%, lotto 0111, scad. 01/2014.
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