Avevamo iniziato la stagione estiva con Endorama e la Vermillon ed ora, in chiusura della stagione, stappiamo una bottiglia della saison Malombra. Il nome immaginiamo si ispiri all’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro scritto nel 1881; la birra si ispira invece alle Saison belghe, con la licenza della luppolatura esotica (Giappone) del Sorachi Ace. Nell'annus mirabilis del birrificio (quello delle tre medaglie al concorso Birra dell'Anno 2011), la Malombra ottiene il bronzo nella categoria 11 (birre chiare, basso grado alcolico, ispirazione belga) dietro alla Bianca di Bruton ed alla Panada di Troll.
Colore arancio pallido nel bicchiere, schiuma molto generosa, compatta e cremosa, molto persistente. Il naso è uno splendido biglietto da visita: forte e pulito, abbina sentori floreali a quelli di pera, banana acerba, uva; più in sottofondo la speziatura “pizzichina” del lievito, scorza d’arancia, qualche leggero sentore di coriandolo. Bottiglia molto, forse troppo carbonata in bocca, ha corpo leggero ed un gusto livello di acquosità per renderla vivace, scorrevole e di facile bevuta. Le bollicine in eccesso pregiudicano un po' la percezione del gusto, che apre con malto (cereali e biscotto) ed agrumi, una dolcezza stemperata da una leggere nota acidula rinfrescante e da un bella chiusura secca ed amaricante caratterizzata da note erbacee, vegetali e di scorza di pompelmo. Il lievito le dona una diffusa speziatura, quasi pepata, che le bollicine enfatizzano mettendo però (molto) in secondo piano quel carattere rustico che in una saison vorremmo sempre trovare. Birra profumatissima, più pulita al naso che in bocca, dissetante e rinfrescante, una bella compagna d'estate. Formato: 33 cl., alc. 6.5%, IBU 34, lotto M 11, scad. 30/04/2014, pagata 3.00 Euro
Nessun commento:
Posta un commento