To Øl, birrificio zingaro danese, ve lo abbiamo già presentato in questa occasione. Passiamo quindi senza indugi a stappare questa Snowball Saison che Tobias Emil Jensen e Tore Gynth, allievi di Mikkeller al liceo ed anche nell'ambito del "gipsy brewing", hanno realizzato in Belgio presso gli impianti del solito De Proef. Snowball, ovvero palla di neve, non ha nessun significato nascosto: si tratta infatti di una saison invernale, che i To Øl propongono come alternativa alle solite dolci birre natalizie. Etichetta assolutamente in danese (alla faccia delle leggi italiane), nessun aiuto da parte dell'importatore o del rivenditore; ricorriamo al sito internet per decifrare la lista degli ingredienti: oltre ad acqua, malto e lievito, ci sono fiocchi d'avena, zucchero candito, luppoli Simoce, Amarillo, Tettnanger ed Hallertauer; viene poi rifermentata in bottiglia con l'aggiunta di brettanomiceti, seguendo quella che sta un po' diventando l'ultima moda. E' di colore arancio scuro, leggermente velato, e forma un generoso cappello di schiuma, bianca, cremosa, dalla buona persistenza. Aroma ruffiano e piacione, figlio di un generoso dry-hopping, con un bel mix di agrumi (pompelmo) e tropicale (mango, ananas); in secondo piano una lieve speziatura (pepe) ed una timida nota rustica (o "funky") per dirla all'anglosassone. Man mano che la birra si scalda, funzionale quindi alla sua fruizione in inverno, emerge una calda nota etilica. Ottima in bocca, molto morbida e gradevole, con un corpo medio, una discreta carbonazione ed una consistenza abbastanza snella che la fa scendere rapidamente. Di "bretta", per dire la verità, davvero nessuna traccia: è piuttosto una saison molto fruttata, più piaciona che rustica, che ti accoglie con una base di biscotto sulla quale emergono delle succose note di pompelmo e di tropicale, per continuare il percorso annunciato dall'aroma. Per trovare un po' di "rusticità" bisogna attendere sino alla fine, quando arriva l'amaro, un bel mix di note erbacee, vegetali e terrose. L'alcool è ben nascosto mettendo la testa fuori dal guscio solamente nel retrogusto, riscaldandolo con un po' di tepore. Birra molto fruttata e maliziosa, che conquista e si beve facilmente, ma che delude chi si aspettava una vera "farmhouse ale". Bottiglia nemmeno troppo giovane (la scadenza 2014 ci fa pensare ad almeno già un anno o due di vita) che ancora non ha cambiato i freschi denti da latte con quelli più "sporchi" dei brettanomiceti. Comunque, rimane una bella bevuta. Formato: 75 cl., alc. 8%, scad. 08/2014, pagata 11,00 Euro (beershop, Italia).
Concordo... buona ma poco rustica.
RispondiEliminaE rapporto qualità prezzo sfavorevole; ci sono saison belghe, senza il marketing dei "brettanomiceti", che regalano soddisfazioni con meno eurI...