Due assaggi di Haandbryggeriet, il birrificio norvegese del quale abbiamo parlato più approfonditamente in questa occasione e che rappresenta (dati 2012) il secondo maggior produttore “craft” norvegese dopo Nøgne Ø; solamente i litri venduti in bottiglia attraverso i negozi del monopolio di stato sono stati 63.635. Questi due birrifici godono anche di una (grande) distribuzione abbastanza capillare; in quasi tutti i supermercati norvegesi, persino nei paesi più remoti, è infatti possibile trovare qualche bottiglia sugli scaffali. Il sito norvegese Haandbryggeriet.no non presenta nessuna informazione o immagine delle birre, su specifica ordinanza del Sosial og Helsedepartementet, ovvero del Dipartimento (Ministero ?) per la Salute e le politiche sociali norvegese, in quanto una qualsiasi informazioni da parte del produttore, anche se “sobria”, può essere considerata informazione pubblicitaria di alcolici, cosa vietata in Norvegia. Per avere qualche informazione in più e visitare un sito internet degno di tale nome dovete rivolgervi alla versione inglese haandbryggeriet.net; una limitazione abbastanza assurda, visto che in Norvegia l'inglese è diffusissimo.
Partiamo in maniera tranquilla, con una Pale Ale (4,5%) di colore arancio velato, con una generosa schiuma bianca molto cremosa e dalla buona persistenza. Il naso ha sentori floreali, di cereali ma soprattutto di agrumi, pompelmo e mandarino. Buona la pulizia ed anche l'intensità, mentre il gusto si muove sugli stessi binari (cereali ed agrumi) sacrificando un po' l'intensità. Corpo leggero, mediamente carbonata, chiude secca con un finale amaro di scorza d'agrumi, abbastanza corto ma bel pulito. Una discreta American Pale Ale che non entusiasma ma che comunque viene ben accolta sugli scaffali di un supermercato.
Le cose si fanno invece più serie con la Fyr og Flamme (fuoco e fiamme); sorella minore della Dobbel Dose, che forse abbiamo incontrato in una bottiglia non proprio in forma (si dice così?) la bottiglia di Fyr og Flamme con sei mesi di vita ci ha regalato belle soddisfazioni. Colore sempre arancio ma tendente al ramato, con una percepibile velatura; schiuma molto persistente, ocra. Ci accoglie un bel naso pulito, elegante e fresco, con mandarino, pompelmo, melone retato e mango; un bel biglietto da visita che trova riscontro in bocca. Morbida, appagante, corpo medio e poche bollicine: leggero ingresso di biscotto, e poi sono frutta tropicale dolce e pompelmo amaro a dividersi la scena da quasi buoni fratelli. A dispetto del bellicoso nome (fuoco e fiamme) è invece una IPA molto bilanciata con un bel finale secco ed amaro (scorza d'agrumi); facile da bere, priva di qualsiasi velleità estremistica, finisce molto rapidamente
Entrambe le birre sono circolate in Italia, a dei prezzi probabilmente migliori di quelli applicati all'origine. Nel dettaglio:
Haandbryggeriet Pale Ale, 50 cl., alc. 4,5%, lotto 601, imbott. 08/05/2013, scad. 08/05/2014, pagata 5,88 Euro (supermercato, Norvegia).
Haandbryggeriet Fyr og Flamme IPA, 50 cl., alc. 6,5%, lotto 573, imbott. 14/02/2013, scad. 14/08/2014, pagata 8,79 Euro (Vinmonopolet, Norvegia).
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