I due capitani, ovvero Kjetil Jikiun birraio e fondatore del birrificio norvegese Nøgne Ø (qui lo incontrammo per la prima volta) e Jan Halvor Fjeld, un homebrewer norvegese che nel 2010 vinse il campionato norvegese nazionale di homebrewing brassando una Double IPA chiamata "Humlehelvete / Pliny goes to Telemark" (il Telemark è una regione della Norvegia); Jan aveva letto un articolo scritto da Vinnie Cilurzo su Zymurgy nel quale veniva riportata una ricetta di una Double IPA; alcuni cambiamenti, ed ecco che Jan si ritrova improvvisamente ad essere l’homebrewer norvegese dell’anno 2010. La sua amicizia con Kjetil Jikiun gli dà l’opportunità di produrre la sua ricetta presso gli impianti della Nøgne. Dopo qualche leggero aggiustamento alla ricetta per adattarla agli ingredienti ed agli impianti del birrificio, vede la luce Two Captains, che nasce come una birra one-shot della quale ne vengono effettuate inizialmente solo tre cotte. Il consenso che riceve è però notevole, ed alcune persone aprono persino una pagina Facebook per chiederne il ritorno. Nello stesso anno (2011), la Two Captain vince la medaglia di bronzo all’Australian International Beer Awards (AIBA). L’amore dei fans e il premio convincono la Nøgne ad inserire questa birra stabilmente nella loro produzione annuale. Ispirata alle Double IPA americane, delle quali ne riproduce quasi perfettamente il tipico colo oro con sfumature arancio; la schiuma, complice anche un bicchiere non proprio adatto, non è molto generosa ma è compatta, fine e cremosa. Bottiglia ancora abbastanza fresca (Aprile 2013), che presenta un naso elegante, forte e pulito: benvenuto di agrumi, con pompelmo e mandarino, mentre in secondo piano si avverte qualche sentore di aghi di pino e, soprattutto, di frutta tropicale dolce (melone retato, ananas). Molto gradevole anche al palato: birra morbida, dal corpo medio-pieno, mediamente carbonata. Malto (biscotto) ed una gentile presenza alcolica formano la spina dorsale di questa Double IPA che ripropone in bocca quanto anticipato dall’aroma: una bella alternanza tra note dolci di frutta tropicale ed amare di pompelmo, con un finale resinoso e leggermente pepato che spinge il piede sul pedale dell’amaro. L’alcool non pregiudica mai la facilità di bevuta, anche se non stiamo ovviamente parlando di una session beer; chiude secca e nemmeno troppo amara (100 le IBU dichiarate) con un bel mix vegetale e resinoso, caldo e leggermente etilico. Scongiurato il timore di avere tra le mani una delle tante IPA scandinave che trasudano insensatamente luppolo da ogni poro, questa Two Captains rivela piuttosto un gran bell’equilibrio tra le sue componenti e una pulizia esemplare. Ben fatta, solida e profumata, gran buona bevuta. Formato: 50 cl., alc. 8.5%, IBU 100, lotto 958, prod. 24/04/2013, scad. 24/04/2015,. Nota dolente: pagata 9,72 Euro (Vinmonopolet, Norvegia).
beer review interessante, ma come mai prezzi così alti?un'eccezione oppure la norma in Norvegia per quanto riguarda le craft?
RispondiEliminaIn Norvegia gli alcolici hanno prezzi devastanti. Nonchè tutto quello che ha gradazione alcolica superiore al 4.7% lo compri solo nei negozi del monopolio di Stato.
EliminaPer ubriacarsi in Norvegia si vuole lo stipendio da norvegese :)
Integro: ovviamente alcolici superiori al 4.7% li trovi anche nei bar e ristoranti che hanno apposita licenza. A prezzi sempre salatissimi.
Eliminale industriali come la Ringnes che trovi quasi ovunque costano un pochino di meno (anche perchè sono tutte lager che stanno sotto al 4.7%) ma c'è poco da sorridere anche per quelle.
Pccato...quindi i prezzi delle poche norvegesi e svedesi (credo la situazione sia simile) che si trovano qui in Italia non sono poi male...
RispondiEliminaComunque a posteriori, consigli la Norvegia come meta per beer hunting (per birrifici presenti, pub, cultura birraria, ecc) apparte i prezzi?
In Svezia ci sono stato quando non ero ancora "malato" di birra, non saprei dirti, ma la ricordo più a buon mercato.
EliminaMa per la Norvegia sì, la maggior parte delle birre le paghi assurdamente meno in Italia. Non vale la pena. Ho cercato soprattutto di bere quelle non reperibili qui.
Consiglio la Norvegia per i suoi splendidi paesaggi, per la luce e per la natura; non per il beerhunting. E' un paese molto caro, soprattutto se vuoi girarlo in lungo e in largo con auto a noleggio; volendo con gli stessi soldi ti fai una vacanza a San Diego.
Il meglio della produzione Norvegese (Nogne ed Haand) è regolarmente reperibile in Italia, a parte qualche rara "chicca" che poi magari con un po' di fortuna trovi anche in Italia. A breve anche la Lervig dovrebbe essere importata in Italia. Gli altri birrifici mi sono sembrati ad un livello ancora solo discreto.
Per fare Beerhunting in Norvegia e bere ci vogliono decisamente troppi soldi, nei pub finisci per spendere 8/10 Euro a pinta.
Tuttavia, abbinare gli splendidi paesaggi con qualche buona birra è una splendida esperienza.
Lervig è già distribuito. Invece proprio Nogne sta diventando di difficile reperibilità.
EliminaGrazie Indastria per l'aggiornamento su Lervig!
Eliminastranezza tutta norvegese allora...ti ringrazio,sempre esaustivo e disponibile!
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