Debutta oggi sul blog il birrificio Elvo fondato nel 2013 dai fratelli Josif e Raoul Vezzoli assieme a Giuliano Rama a Graglia (Biella) alle pendici del Mombarone; il nome scelto è lo stesso del torrente piemontese che nasce dal Monte Mars (2.600 m), la più alta cima delle Alpi Biellesi, e scorre poi nelle province di Biella e Vercelli. Graglia è anche nota per essere la sede dello stabilimento di acqua Lauretana, "la più leggera d'Europa": dallo stesso acquedotto attinge il birrificio Elvo per produrre le sei etichette attuali (Pils, Marzen, Weizen, Heller Bock, Schwarz e Doppelbock) tutte ovviamente ispirate dalla tradizione tedesca.
Il birraio è Josif, che dopo anni passati girando gli studi di registrazione italiani ed europei come sound engineer con la sua attività (JVAcoustics), ha avvertito la necessità di restare un po' più fermo e vicino a casa. Nel suo passato non c'è come spesso accade l'homebrewing ma ci sono tantissime bevute, soprattutto tedesche; per avviare il suo birrificio si avvale della formazione e della consulenza di Fabrizio Leo. Si parte nel 2013 in con un impianto austriaco Labu Bräu e l'anno successivo è già tempo di una medaglia d'oro (Doppel Bock) al concorso di Birra dell'Anno; nel 2015 arriva un oro per la Heller Bock e due argenti (Weizen e Schwarz). Nonostante la partenza rigorosa nel rispetto della tradizione tedesca, nel corso del prossimo anno dovrebbero arrivare anche alcune novità, sempre a bassa fermentazione, che utilizzeranno anche luppoli extra-europei.
La birra.
Il birraio è Josif, che dopo anni passati girando gli studi di registrazione italiani ed europei come sound engineer con la sua attività (JVAcoustics), ha avvertito la necessità di restare un po' più fermo e vicino a casa. Nel suo passato non c'è come spesso accade l'homebrewing ma ci sono tantissime bevute, soprattutto tedesche; per avviare il suo birrificio si avvale della formazione e della consulenza di Fabrizio Leo. Si parte nel 2013 in con un impianto austriaco Labu Bräu e l'anno successivo è già tempo di una medaglia d'oro (Doppel Bock) al concorso di Birra dell'Anno; nel 2015 arriva un oro per la Heller Bock e due argenti (Weizen e Schwarz). Nonostante la partenza rigorosa nel rispetto della tradizione tedesca, nel corso del prossimo anno dovrebbero arrivare anche alcune novità, sempre a bassa fermentazione, che utilizzeranno anche luppoli extra-europei.
La birra.
Partiamo con la Schwarz, che tiene quasi fede al suo nome: colore ebano piuttosto scuro, venature ambrate, e una bella testa di schiuma beige cremosa e compatta, dall'ottima persistenza. Ottima pulizia al naso dove emergono i profumi del pane nero, del pane leggermente tostato, delle liquirizia e del caramello. Ineccepibile la sensazione palatale, scorrevole come vuole la scuola tedesca con poche bollicine ed un corpo tra il medio ed il leggero. Al palato c'è un perfetto equilibrio dato da caramello e pane nero, liquirizia e pane tostato, con qualche suggestione di cioccolato; i malti scuri donano una leggera acidità in un finale abbastanza secco nel quale emergono le tostature del pane e dell'orzo, suggerendo quasi il caffè. Pulitissima, la Schwarz di Elvo coniuga perfettamente facilità di bevuta ed intensità: precisa e rispettosa della tradizione, non manca di regalare quelle emozioni che troppe volte non vanno purtroppo d'accordo con il rigore tecnico. Ottima.
Di uguale livello è l'interpretazione dello stile Doppelbock secondo Elvo: il bicchiere si colora di un bell'ambrato carico che ricorda quasi la tonaca di quei frati che erano soliti "nutrirsi" con queste sostanziose birre durante i digiuni quaresimali. Ciliegia, prugna, caramello, biscotto e pane nero disegnano un aroma pulito e di discreta intensità nel quale trovano posto anche note di miele e di frutta secca. Morbida e poco carbonata, al palato scorre piuttosto bene nonostante la sostenuta gradazione alcolica (7.5%): il gusto si muove ovviamente in territorio dolce con caramello, miele di castagno e ciliegia affiancati dal pane nero, da lievi tostature e da qualche suggestione di cioccolato. Non vi è quasi traccia d'amaro ma una perfetta attenuazione riesce a rendere questa doppelbock sempre bilanciata, asciugandone alla perfezione il dolce; nel retrogusto la frutta secca viene accompagnata da una carezza etilica, a patto che abbiate la pazienza di lasciare che la birra s'avvicini alla temperatura ambiente.
Rispettose delle caratteristiche dello stile, precise, pulite e molto bilanciate, entrambe le birre di Elvo non assolutamente nulla da invidiare alle migliori interpretazioni tedesche, se non il prezzo (passatemi la battuta in agrodolce) e il formato: perché non optare per il classico mezzo litro? Se amate la Germania e le sue basse fermentazioni, Elvo è un nome che non deve assolutamente mancare sul vostro taccuino.
Nel dettaglio:
Schwarz, formato 33 cl., alc. 5.5%, lottto 103, scad. 30/11/2016, prezzo indicativo 4.00/4.50 Euro.
Doppel Bock, formato 33 cl., alc. 7.5%, lotto 100, scad. 31/12/2016, prezzo indicativo 4.00/4.50 Euro.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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