Northern Monk Brew Company viene fondata da Russell Bisset nel 2013 a Leeds a coronamento di un percorso iniziato nel 2008 con la scoperta - da bevitore - delle birre della craft beer revolution americana. Insoddisfatto del suo ruolo di Global Product Manager per una multinazionale nel 2013 lascia il lavoro per mettersi in proprio: Northern Monk debutta come beerfirm a luglio 2013 con una IPA realizzata presso il birrificio The Sparrow di Bradford e continua per sei mesi a produrre presso terzi. I risultati non soddisfano però completamente Bisset che punta ad avere un birrificio suo; a ottobre del 2013 chiama ad aiutarlo il birraio “part-time” Brian Dickinson (esperienze presso Brodies, Quantum, Blackjack, Redwillow, Thwaites e Darkstar) che entra poi definitivamente in Northern Monk ad ottobre dello stesso anno.
A marzo del 2014 Bissett annuncia di aver finalmente trovato la location giusta per il proprio birrificio: è un caratteristico edificio in mattoni rossi e colonne di ferro a Marshall Mill, nella periferia sud di Leeds. La cittadina dello Yorkshire vede così ricominciare la propria storia brassicola che si era interrotta nel 2011 con la chiusura e la demolizione del birrificio Tetley, acquistato nel 1998 dal gruppo Carlsberg. Al piano terra ci sono gli impianti, al primo piano viene inaugurata dopo qualche mese (novembre 2014) The Refectory ovvero la taproom (aperta dalle 10 alle 23) nella quale viene attivata una cucina gestita dal Grub and Grog Shop di Leeds; al terzo e ultimo piano sarà in futuro inaugurata la Chapter Hall, uno spazio destinato ad ospitare eventi come concerti, sfilate di moda, matrimoni, feste di compleanno e mostre.
Il (secondo) debutto di Northern Monk, quello da birrificio, avviene al North Bar di Leeds il 28 agosto 2014; a settembre del 2015 vengono lanciate le prime lattine grazie all’impianto proveniente dalla Wild Goose Canning (Colorado, USA). Riguardo al nome scelto, Bissett dice di riferirsi alla tradizione brassicola monastica inglese, della quale si parla troppo poco: "il Belgio è riconosciuto come la patria dei monaci birrai, ma noi vogliamo omaggiare la nostra tradizione che per migliaia di anni è stata al centro delle nostre comunità".
Una settantina le birre già prodotte in tre anni scarsi di attività, incluse una quindicina di collaborazioni con birrifici inglese e stranieri: tra i più noi BrewDog ed Against the Grain.
La birra.
Il "monaco del nord" incontra la "stella del nord": ne nasce una "Mocha Porter", ovvero una porter prodotta con chicchi di caffè della torrefazione di Leeds North Star Coffee; la ricetta prevede anche avena, lattosio e cacao in polvere. Si presenta quasi nera e forma un cremoso ma un po' scomposto cappello di schiuma nocciola che mostra un'ottima persistenza. Il naso è pulito, non c'è un'esplosione di profumi ma una bella eleganza nella quale domina il caffè, in chicchi e macinato, accompagnato da cioccolato al latte e lievi tostature; in secondo piano note di cuoio e tabacco, vaniglia. L'ottimo aroma trova corrispondenza al palato con una sensazione palatale molto morbida, a tratti cremosa, che non ostacola affatto la scorrevolezza di una birra dal modesto contenuto alcolico (5.9%) e con pochissime bollicine. Al gusto domina il caffè, ma non è un monologo: dialogano con lui tostature, liquirizia e cacao in polvere, bilanciati dal dolce del caramello e del lattosio che suggerisce panna, forse vaniglia. Molto pulita e bilanciata, chiude con un giusto tributo al caffè in un retrogusto dove una carezza etilica avvolge cioccolato fondente e tabacco; ottima intensità in una porter di livello, molto ben fatta ed elegantemente "decadente". All'interno del bicchiere trovate il dessert ed il caffè che lo segue, per concludere la serata sorridenti e soddisfatti.
Formato: 33 cl., alc. 5.9%, IBU 24, lotto 262, scad. 01/01/2017, prezzo indicativo 4.00/4.50 Euro (beershop).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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