Con 200.000 ettolitri circa prodotti ogni anno la Kaiserdom Privatbrauerei è il birrificio più grande di Bamberga, ma non esattamente quello che vi consiglierei di visitare se vi trovate nella splendida cittadina della Franconia; geograficamente nel sobborgo di Gaustadt, il birrificio esiste dal 1718 negli edifici un tempo di proprietà del monastero benedettino di St. Michelsberg, che concesse a Georg Morg il permesso di produrre e vendere birra.
Agli inizi del 1900 il birrificio prese il nome di Müller’sche Brauerei zu Gaustadt in quanto di proprietà di Anton Müller, una delle cui quattro figlie sposò nel 1910 Georg Wörner, che così diventò co-proprietario del birrificio che più tardi cambiò il proprio nome in Brauerei Wörner e, in seguito, in BürgerBräu Gaustadt; nel 1953 il passaggio del testimone ai figli Theodor and Ludwig che negli anni ’60 iniziarono i lavori di costruzione della nuova sede di un birrificio ormai impossibilitato ad aumentare la propria capacità produttiva nei locali in cui si trovava. L’inaugurazione avvenne nel 1969. In seguito all’annessione di Gaustadt in Bamberga (1972) il birrificio iniziò ad utilizzare i simboli della città per le proprie birre, lanciando nel 1976 la Kaiserdom Pilsener, dedicata al duomo ovvero al Bamberger Kaiserdom Sankt Peter und Sankt. Nel 1978 l’improvvisa morte di Ludwig Wörner costrinse il figlio Georg ad abbandonare i propri studi all’università di Weihenstephan per raccoglierne il testimone; il successo delle birre "dedicate" al duomo di Bamberga convince la proprietà a modificare il nome del birrificio, nel 1983, da BuergerBrau a Kaiserdom, con il fatturato dell'export (Europa ed anche Asia) che inizia ad avere una rilevanza sempre più importante. Kaiserdom, Domfürsten, Alt-Bamberg e Bürgerbräu Bamberg sono i principali marchi prodotti da un birrificio rispettoso della tradizione tedesca che, se non erro, non produce nessuna rauchbier, la tipica "birra affumicata" di Bamberga; in Italia si trova qualcosa nei supermercati.
La birra.
Kellerbier "unfiltriert", ovvero non filtrata, recita la generosa latta da un litro: nel bicchiere è in effetti velata, dorata, e forma una compatta e cremosa testa di schiuma bianca che tuttavia svanisce abbastanza rapidamente. Aroma e gusto viaggiano a braccetto disegnando uno scenario composto soprattutto da miele e pane, con qualche lieve accenno biscottato; la pulizia c'è, ma in una birra semplice come questa è la fragranza l'elemento determinante. Purtroppo in questa Kellerbier di Kaiserdom non ce n'è, ed il risultato è una birra bilanciata ma piatta e monocorde, facile ma altrettanto facilmente dimenticabile; chiude con una leggerissima nota amaricante erbacea, presente anche al naso. Il rapporto qualità prezzo è l'unico aspetto non negativo sul quale mi soffermerei: con poco più di due euro al litro siamo davvero vicini ai prezzi tedeschi. Se volete un litro di birra da bere assieme agli amici senza prestare molta attenzione a quello che c'è nel bicchiere, potete farci un pensiero: per quanto mediocre, il livello di questa Kellerbier di Kaiserdom è senz'altro superiore a quello delle lager industriale che trovate sugli scaffali dei supermercati. Se invece cercate in lei qualche traccia delle splendide birre che la Franconia sa regalare, è meglio che lasciate perdere.
Formato: 100 cl., alc. 4.7%, IBU 13, lotto 124G0302, scad. 03/11/2017, 2,19 Euro (supermercato, Italia).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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