Il birrificio svedese Brekeriet, specializzato in birre a fermentazione selvaggia, è già transitato più volte sulle pagine del blog: fu fondato nel 2012 dai fratelli Fredrik, Christian ed André Ek. Due le linee produttive in funzione, una di birre acide che fermentano in acciaio con saccaromiceti e brettanomiceti e una dedicata alle birre fermentate in botti di legno con saccaromiceti, brettanomiceti e batteri. L’obiettivo è di superare entro fine anno la soglia dei 2000 ettolitri. Passiamo subito alla sostanza con la Brekeriet Saison, una delle tre birre disponibili tutto l’anno nel Systembolaget, il monopolio svedese: l’accompagnano le due sorelle Funkstarter e Brilliant.
Il suo debutto è avvenuto all’inizio del 2016 ed è proprio una bottiglia di quel lotto che andiamo a stappare: si veste di un colore che si colloca tra l’arancio ed il dorato sul quale si forma un esuberante cappello di schiuma pannoso, dalla ottima persistenza. L’aroma è piuttosto pulito e abbastanza complesso: s’alternano profumi “rustici” che richiamano pelle e cuoio, terriccio, assieme ad altri più eleganti di fiori, bubble gum, miele, zucchero candito, pesca e arancia. La bevuta è agile e vivace ma disturbata da un eccesso di bollicine, troppe anche se si tratta di una Saison: il gusto si mostra meno ricco dell’aroma, depurato quasi completamente della componente fruttata e “gentile”, se si esclude qualche lieve accenno di frutta a pasta gialla. I brettanomiceti guidano le danze con il loro canovaccio di cuoio/pelle/terroso, in sottofondo emerge qualche nota biscottata e caramellata. L’alcool è molto ben nascosto, ricordi di Orval fanno capolino più di una volta in una Saison piuttosto ruspante e spigolosa, secca, molto dissetante. Una birra molto meno docile e fruttata rispetto alla Brillant e che ricorda molto la Funkstarter, anche nel suo essere molto meno intrigante al palato rispetto al naso: si beve comunque con buona soddisfazione, e mi riferisco soprattutto a chi ama la Orval.
Non ho trovato grosse informazioni sulla Saison chiamata Solo, che Brekeriet definisce la sorella più piccola (7.5%) della saison “brettata“ Doble (8.5%); una produzione occasionale che ha visto la luce nell’autunno del 2015 e che credo da allora non si più stata ripetuta.
Si veste anche lei d’arancio e forma una testa di schiuma biancastra abbastanza compatta dalla discreta persistenza: il naso non brilla di pulito ma presenta un bouquet ugualmente gradevole nel quale trovano posto arancia e mandarino, pesca, pepe e fiori, affiancati da note più rustiche che richiamano la paglia ed il terriccio. La sensazione palatale è soddisfacente e questa Solo riesce ad essere al tempo stesso morbida e vivacemente carbonata: la scorrevolezza è ottima e anche l’alcool è molto ben nascosto. La bevuta mette in evidenza un bel carattere fruttato con pesca, arancia e pompelmo, persino qualche accenno di frutta tropicale: il dolce della frutta, supportato da una lieve base maltata (miele, forse biscotto) è bilanciato dall’acidità lattica e dall’asprezza della scorza d’agrume, protagonisti anche di un finale poco aggraziato nel quale s’incontrano l’amaro dello yogurth, quello del limone e del pompelmo. Il risultato è una Saison un po’ rozza e rustica che tuttavia svolge con buon risultato il suo compito, quello di dissetare e rinfrescare con gusto.
Trovo sempre qualcosa d’incompiuto nelle birre di Brekeriet: un livello generalmente buono che tuttavia non riesce a fare quel salto in avanti verso il “molto buono”. Il carattere rustico/ruspante delle loro Farmhouse Ales risulta sempre un po’ troppo grezzo/rozzo: d’accordo che un Saison non dovrebbe mai essere troppo patinata, ma la mano del birraio dovrebbe essere talmente abile da riuscire a donarle pulizia e finezza senza che ciò significhi sopprimere il suo "animo contadino".
Nel dettaglio:
Saison, 33 cl., alc. 6,5%, imbott. 01/2016, scad. 18/01/2021, prezzo indicativo 4.50 Euro (beershop)
Solo, 75 cl., alc. 7.5%, imbott. 08/2015, scad. 24/08/2017, prezzo indicativo 12.00 Euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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