Un ritorno sempre a me gradito quello della Dark Horse Brewing Company, birrificio di Marshall (Michigan) fondato Bob Morse e dal figlio Aaron dapprima nel 1997 come brewpub e poi trasformato nel 2000, a causa dello scarso successo, in un microbirrificio. La loro storia ve l’avevo riassunta qui; l’impianto originale da otto ettolitri, ancora in funzione per soddisfare il consumo della taproom, è stato affiancato nel 2011 da uno da ventitré ettolitri con un investimento da 700.000 dollari. Dai 7100 ettolitri prodotti nel 2010, prima del cambio, si è arrivati agli 11.000 del 2011 e ai 17.500 del 2012; l’annata 2015 si è conclusa con 30.000 ettolitri, numero ormai prossimo a saturare l’attuale capacità massima (35.000).
Dark Horse produce cinque stout di alto livello (“per meglio affrontare i rigidi inverni del Midwest”) che sono a mio parere le loro birre meglio riuscite; ma gli amanti del luppolo non rimangono di certo con la bocca asciutta: la Crooked Tree è la IPA della casa disponibile tutto l’anno e affiancata da diverse altre “sorelle” occasionali e stagionali.
Tra queste c’è la Smells Like A Safety Meeting, una Double IPA commercializzata per prima volta nel 2013 nel periodo aprile-luglio; la birra era in verità già disponibile al brewpub di Dark Horse da qualche anno ed era nota con il nome Smells Like Weed IPA, ovvero “ha l’odore dell’erba”. E’ realizzata con un mix “segreto” di luppoli per ottenere il massimo carattere “dank” possibile, reminiscente appunto della marijuana; tutto bene finché la IPA era disponibile solo al brewpub, ma al momento della commercializzazione in bottiglia la Michigan Liquor Control Commission non ha apprezzato il nome scelto e Dark Horse è stato costretto a cambiarlo, optando per Smells Like A Safety Meeting. “Safety meeting” è lo slang utilizzato per darsi appuntamento a fumare una canna sul luogo di lavoro.
Le birre.
A luglio 2016 viene realizzata una variante di questa Double IPA con il solo luppolo Citra e chiamata Smells Like A Citra Safety Meeting, abbandonato così il legame con "l'erba": la varietà di luppolo non è di certo nota per impartire un carattere “dank” alla birra.
Il suo colore è ambrato con riflessi ramati: la schiuma che si forma è un po’ grossolana, di modeste dimensioni e dalla persistenza piuttosto breve. L’aroma è piuttosto dolce, con agrumi canditi ad affiancare profumi tropicali di ananas e mango: notevole la componente zuccherina, anche l’alcool si fa sentire mentre in secondo piano ci sono richiami di terriccio umido. E’ una Double IPA che al palato si fa notare sia per quel che riguarda la componente etilica che per il corpo, quasi pieno, morbido, avvolgente: i malti sono ben percepibili, rispettando la “scuola del Midwest", con note di biscotto, caramello e miele ad affiancare quelle dolce degli agrumi canditi e della marmellata. La bevuta parte piuttosto dolce per essere poi bilanciata da un finale amaro di buona intensità basato sul canovaccio vegetale/terroso. E’ una Double IPA pulita e intensa, ben fatta ma che si trova agli antipodi rispetto alle mie preferenze d'interpretazione dello stile: riesco a sorseggiarla con molta noia. Non ho avuto l’occasione di provare la Smells Like A Safety Meeting “originale”, dove forse il diverso mix di luppoli meglio interagiva con il robusto sottofondo maltato.
Nel 2016 una nuova stout s’aggiunge alla già ampia offerta di Dark Horse: è la Toonilla, una sweet stout che probabilmente si basa sulla ricetta della Too Cream Stout (7.5%) prodotta con lattosio. Toonilla (7.5%) impiega invece baccelli di vaniglia e caffè prodotto dalla Dark Street Roasting Company, ovvero la branca di Dark Horse dedicata alla torrefazione del caffè; il nome “Dark Horse” era già utilizzato da altre torrefazioni e quindi il birrificio del Michigan si è visto costretto a sceglierne un altro. La Stout Toonilla venne messa in vendita, solamente in bottiglia, a partire dall’11 giugno 2016 nel General Store del birrificio e fu seguita, qualche mese dopo, dalla sua versione invecchiata in botti ex-bourbon. Lo scorso febbraio 2017 sono stati riempiti i barili di bourbon che hanno poi dato vita, dopo circa sei mesi, alla Bourbon Barrel Toonilla 2017.
Assolutamente nera, forma nel bicchiere una piccola ma cremosa patina di schiuma che ha una discreta persistenza. L'aroma è molto pulito e evidenzia un uso piuttosto raffinato del caffè; l'accompagnano profumi di vaniglia, bourbon e, nelle retrovie, fruit cake, tabacco e cacao. E' una stout robusta (7.5%) o, se preferite, una che si colloca sul limite inferiore "dell'imperial": il corpo è medio, con poche bollicine ed una consistenza oleosa abbastanza morbida e avvolgente all'ingresso ma che s'assottiglia un po' nella parte finale. L'intensità è assolutamente notevole e la bevuta procede ricca di caffè e tostature, vaniglia e caramello, bourbon, frutta sotto spirito, tabacco. Potente, calda e appagante, dimostra un po' di più dei gradi alcolici dichiarati ma la si sorseggia con calma e piacere, senza grossa difficoltà. Il passaggio in botte le dona una netta nota di bourbon che ben si sposa con il caffè; le manca il corpo delle grandi imperial stout ma è un lusso al quale l'intensità e la pulizia dei sapori fa facilmente rinunciare: Un altra ottima birra da un birrificio che difficilmente sbaglia quando si tratta di produrre stout.
Smells Like a Citra Safety Meeting IPA, 35,5 cl., alc. 8%, IBU 43, imbott. 07/2017, 2,40 $
Bourbon Barrel Toonilla, 35.5 cl., alc. 7,5%, IBU 23, data imbott. non riportata, 4,49 $
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