giovedì 11 ottobre 2018

Filodilana Borgna & Filodilana Peura Neira


Debutta sul blog Filodilana Laboratorio Birrario, giovane beerfirm piemontese (Chieri / Carmagnola) operativa dal 2016. A fondarla Matteo Pellis, Alberto Bodritti e Diana Vergnano, i primi due alle prese con l’homebrewing dal 2011 con diverse partecipazioni ai concorsi nazionali organizzati da Hobby Birra e Mobi.  Le etichette delle bottiglie prodotte in casa raffiguravano spesso delle pecore ed ecco in parte spiegata la scelta del nome Filodilana: l’altra motivazione ha a che fare con il territorio locale di Chieri, nel quale sin dal quindicesimo secolo l'artigianato tessile risultava tra le attività economiche principali.  
Il territorio è presente non solo nelle parole ma anche nei fatti, ovvero negli ingredienti di alcune birre: una Quadrupel prodotta con pere Martin Sec (prodotto tradizionale piemontesi) due Italian Grape Ale che utilizzano uva Arneis e Nebbiolo, una Imperial Stout con al caffè Vergnano di Chieri: la gamma è poi completata dall’American Pale Ale Lupo Alberto, dalla bitter Borgna, dalla Belgian Ale Beela e dalla Tripel Dolly. La produzione avviene sugli impianti del birrificio Birrificio Castagnero di Rosta ed il Birrificio Sabaudo di Carmagnola. 
Quando si parla di beerfirm si pensa subito al passo successivo, ovvero a diventare un birrificio dotato di impianti propri. Non è questo un progetto a medio-breve termine per Filodilana: in cantiere c’è invece l’idea di aprire un locale per la somministrazione diretta delle birre, una sorta di “taproom”. 

Le birre.
Belgio ed Inghilterra sono le due tradizioni brassicole maggiormente rappresentate nell’offerta attuale di Filodilana. Partiamo dalla Borgna, una (extra special) bitter che si prende la licenza poetica di utilizzare luppolo ceco Saaz, anche in dry-hopping. La parola borgna, che in dialetto piemontese significa “cieca”,  si riferisce indirettamente proprio al paese d’origine del luppolo.  Il suo colore è un bell’ambrato carico con riflessi rosso rubino; la schiuma è fine, compatta e rivela ottima persistenza. Frutta secca a guscio, ciliegia, biscotto e caramello danno forma ad un aroma rispettoso dello stile e caratterizzato da buona pulizia ed intensità: in sottofondo qualche nota terrosa ed erbacea.  La bevuta ripropone lo stesso canovaccio passando dal dolce di biscotto e caramello, qualche estero fruttato, ad un amaro terroso di discreta intensità con qualche accenno di pane. I descrittori sono quelli giusti, ma in bocca c’è qualche problemino a rendere questa bitter meno godibile di quello che potrebbe essere:  troppe bollicine a disturbare la flemma inglese, qualche cedimento acquoso di troppo, una lieve astringenza,. C’è equilibrio ma manca armonia e i passaggi dolce-amaro risultano un po’ troppo bruschi. 

Peura neira in alcune aree del Piemonte significa pecora: per quel che riguarda la birra si tratta invece di una Imperial Stout prodotta con malti Maris Otter, Cara Vienna, Special B, Chocolate e Roasted, fiocchi di frumento, luppolo e lievito americano, una selezione di caffè Arabica e Robusta di Vergnano 1882 
Si veste di nero, la schiuma cremosa è abbastanza compatta ed ha una buona persistenza. L’aroma parla di caffè liquido, moca, orzo tostato, liquirizia, qualche accenno di pelle/cuoio: c’è pulizia e l’intensità è di livello, da migliorare è invece la finezza dell’ingrediente caffè. Anche in questa bottiglia ci sono troppe bollicine: la sua consistenza non presenta particolari densità o viscosità, caratteristica che accomuna la maggior parte delle Imperial Stout prodotte nel nostro paese. La scorrevolezza è chiaramente avvantaggiata, ma personalmente preferisco un po’ più di “ciccia” quando decido di bere una birra di questo tipo.  Caffè ed intense tostature caratterizzano il gusto di una birra dura e tosta, che procede senza esitazioni: liquirizia, caramello e qualche nota fruttata (prugna, uvetta) restano in sottofondo, l’acidità dei malti scuri anticipa un finale ricco di intense tostature e di una nota luppolata resinosa che  amplifica ulteriormente la percezione dell’amaro. L’alcool (9.5%) riscalda ogni sorso senza disturbare la bevuta;  è una imperial stout che piacerà a chi ama le interpretazioni più dure dello stile, alla Yeti di Great Divide giusto per darvi un punto di riferimento.  Anche questa birra ha qualche calo di tensione ma necessita soprattutto di maggior pulizia e precisione al palato: in questo c’è ancora parecchia strada da fare se si vuole realizzare un’imperial stout capace di “competere” con le migliori produzioni nazionali e (soprattutto) internazionali.
Nel dettaglio:
Borgna, 33 cl., alc. 5%, IBU 32, lotto 06/02/2018  (?), scad. 06/09/2019, prezzo indicativo 4.00 Euro
Peura Neira, 33 cl., alc. 9.5%, IBU 80,  06/02/2018, scad. 06/02/2028, prezzo indicativo 4.50 Euro

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

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