mercoledì 3 ottobre 2018

O Brother Brewing: The Dreamcatcher Session IPA & The Rainmaker IPA


Dicono di non essere mai andati d’accordo fra di loro tranne che su di una cosa: la volontà di aprire un birrificio.  Sono i fratelli Barry, Brian e Padhraig O'Neill, in arte O Brother Brewing: iniziano nel 1997  a dilettarsi con l’homebrewing con un kit da 25 litri nella loro casa di Bray, contea di Wicklow, località costiera che si trova  a circa 20 km a sud di Dublino. Tutti e tre hanno saltuariamente lavorato nell’Off-Licence (rivendita di alcolici) dello zio e sono stati conquistati dalla craft beer revolution: “in Irlanda stava finalmente iniziando a prendere piede e, da appassionati bevitori, eravamo eccitati da tutte quelle birre prodotte localmente e non provenienti dagli Stati Uniti, ad esempio. Avevamo tutti un lavoro fisso ma volevamo dedicarci a qualcosa che ci appassionava davvero, anche se non c’era nessuna garanzia che il nostro birrificio avrebbe funzionato”. 
Nel 2011, mentre stanno partecipando all’Irish Craft Beer Festival, i tre fratelli decidono di voler fare sul serio: affittano un piccolo locale in una zona industriale dove vi posizionano un impianto pilota da 100 litri sul quale testano le loro ricette.  Dopo tre anni di “intenso homebrewing”  e di formazione  è pronto al debutto il birrificio O Brother, nome non proprio originale, che trova casa a Kilcoole, una quindicina di chilometri a su di Bray. Le prime due birre vengono commercializzate a dicembre 2014 nei pub della cittadina d’origine:  l’American Pale Ale The Chancer e la Red Ale The Fixer che ho personalmente avuto modo di provare in loco. In quest’ultima l’uso di luppoli americani non cancella completamente la tradizione irlandese ma porta una piacevole ventata di novità. 
Dei tre è attualmente solo Brian a dedicarsi tempo pieno al birrificio, mentre Barry e Phadraig hanno mantenuto le loro precedenti occupazioni e lo aiutano negli orari serali e nei weekend; la capacità produttiva di O Brother si è mostrata rapidamente insufficiente a soddisfare tutte le richieste e i fratelli O'Neill hanno già dovuto far ricorso a finanziamenti per espandersi. Nell’ambito di questo progetto, all’inizio della scorsa estate, sono anche arrivate le prime lattine.

Le birre.
Non c’è molta tradizione nella gamma O Brother che vuole invece seguire le moda: sono dunque i luppoli americani a caratterizzare la maggior parte della produzione che ovviamente non disdegna di gettare uno sguardo allo stile più inflazionato del momento, quello delle NEIPA. 
Partiamo dalla Dreamcatcher, una “New England style Session IPA” (4.5%) infarcita di Citra, Simcoe e Mandarina Bavaria.  Il suo colore è un dorato velato ma non particolarmente hazy: la schiuma, cremosa e compatta, ha una buona persistenza. Il naso rivela una discreta intensità e una buona pulizia che permette d’apprezzare i profumi di ananas e mango, pompelmo, qualche nota dank. La bevuta è equilibrata e priva di eccessi: è un fruttato tropicale educato e non estremo, ben integrato con i malti (pane e crackers, miele);  una buona secchezza e un leggero amaro zesty/erbaceo chiudono un percorso che ha una buona intensità per una “session” beer, facile da bere e molto scorrevole. Non ci sono difetti ma non ci sono nemmeno particolari spunti: le manca un po’ di definizione e di carattere, soprattutto a fine corsa, dove la bevuta perde un po’ di verve.  

Passiamo alla sorella maggiore (7%) The Rainmaker, IPA prodotta  con Citra, Mosaic e Galaxy. Anche lei opaca ma non torbida, accoglie il bevitore con profumi floreali e resinosi, qualche nota tropicale e di pompelmo, un tocco dank. L’intensità è discreta, pulizia e fragranza lasciano invece un po’ a desiderare: data di messa in lattina non pervenuta. Nonostante il birrificio la definisca una  New England il risultato s’avvicina molto al concetto di West Coast IPA: pane e miele, qualche nota tropicale, pompelmo, un finale amaro resinoso intenso e pungente, di buona durata. Rispetto all’aroma c’è un bel passo in avanti per quel che riguarda pulizia e definizione, mentre la sensazione palatale è morbidissima, quasi setosa, grazie all’utilizzo di avena.  Pochi elementi in gioco ma molto ben dosati: la semplicità paga e questa Rainmaker di O Brother sarebbe davvero ottima se avesse po’ più secchezza e se riuscisse a nascondere meglio l’alcool. 
Due birre dall'approccio interessante da questo giovane birrificio irlandese: c’è ovviamente spazio per migliorare ma si vede che in sala cottura c’è un mano educata e “pensante”, alla ricerca di equilibrio e facilità di bevuta e non di fuochi d’artificio o inutili esagerazioni. Buon livello, niente da invidiare a nomi già noti della scena craft irlandese come Whiplash o Yellowbelly.
Nel dettaglio:
The Dreamcatcher, 44 cl., alc. 4.5%, lotto C2018G119, scad.  26/04/2019, prezzo indicativo 4.00 euro (beershop)
The Rainmaker, 44 cl., alc. 7,0%, lotto C2018G115, scad. 26/04/2019, prezzo indicativo 4.50 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

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