Ritorna sul blog Crooked Stave, il birrificio della "doga piegata": il perché del nome è presto detto, mettere la birra dentro le botti è quello che al fondatore Chad Yakobson piace fare. La sua seconda passione sono i brettanomiceti, al punto d'aver dedicato a questi lieviti selvaggi la sua tesi di laurea all'International Centre for Brewing and Distilling dell'Università di Edimburgo, in Scozia. Ritornato negli Stati Uniti, Yakobson ha fondato Crooked Stave che ha debuttato come beerfirm a cavallo tra il 2010 ed il 2011, in attesa di riuscire a reperire i fondi necessari per installare i propri impianti.
Chad fa maturare la birra in botti e foeders situati in un magazzino nel quartiere industriale di Sunnyside, inaugurato a settembre 2012. L’anno successivo viene aperto il locale The Source, ovvero la “taproom ufficiale”, all’interno di una ex fabbrica di mattoni del 1880: l’idea di era di riuscire a installare il proprio impianto all’interno di questo complesso già entro la fine del 2013 ma qualcosa è andato storto e i suoi piani per passare da beerfirm a produttore hanno subito un forte rallentamento. E’ solo lo scorso gennaio 2016 che Crooked Stave ha potuto tagliare il nastro del proprio impianto da 25 ettolitri.
Ma torniamo a febbraio 2015, quando il birrificio annuncia la nascita della Progenitor, una birra acida prodotta con un “mix” di lieviti selvaggi e batteri e sottoposta poi ad un intenso dry-hopping. Il perché del nome “progenitore” è presto spiegato: è un ritorno alle origini della birra, quando era una bevanda acida prodotta con lieviti selvaggi. “Progenitor è stata fermentata con il nostro particolare mix di lieviti creato appositamente per realizzare una base acida “funky” ma pulita per permettere la massima espressione delle componenti aromatiche del luppolo - disse Chad - Ci piace spingerci sempre oltre i limiti e riformulare continuamente il concetto di birra acida: questo è il nostro tributo alla birra primitiva, reinterpretata in chiave moderna ed originale grazie ad un’abbondante dry-hopping”
A dire il vero non si tratta di un’assoluta novità in casa Crooked Stave. Qualche mese prima, a novembre 2014, Yakobson aveva annunciato la nascita di una Dry Hopped Sour Ale chiamata Primitif. Peccato che il birrificio Trinity di Colorado Springs stesse già producendo la Red Swingline Primitif IPA, prodotta con brettanomiceti e lactobacilli; alla Trinity non gradiscono la somiglianza e spediscono a Crooked Stave la Cease & Desist Letter con la quale si intima di abbandonare subito il nome scelto pena l’inizio di un procedimento legale. Yakobson decide così di rinominare la birra “60 batch” visto che si trattava del sessantesimo lotto prodotto: il nome non è ovviamente il massimo se si vuole continuarla a fare anche in futuro ed ecco il cambiamento in Progenitor, senza però riferimenti ufficiali al fatto che si tratti sempre della stessa birra chiamata per un breve periodo Primitif.
La birra.
L’etichetta riporta luglio 2015 come data d’imbottigliamento: i quasi due anni trascorsi sono ovviamente deleteri per apprezzare in pieno l’effetto del dry-hopping, ma consentono comunque d’apprezzare altre caratteristiche di questa ottima Sour Ale. Dorata e leggermente velata, forma una bella testa di schiuma pannosa, un po’ scomposta ma dall’ottima persistenza. Al naso c’è una elegante macedonia di frutti; profumi delicati e molto raffinati, ben lontano da esibizionismi opulenti e cafoni: pesca nettarina, ananas, mango costituiscono il lato dolce al quale risponde l’asprezza del limone e del pompelmo rosa. Acido lattico e note floreali in secondo piano completano un bouquet molto ben assemblato. Al palato le proporzioni s’invertono e la componente aspra e lattica è molto più evidente rispetto a quella dolce: ne risulta una bevuta secchissima e molto rinfrescante, molto fruttata e ricca di limone, ribes ed uva acerba con un sottofondo dolce di ananas e pesca. Il suo essere elegante non le preclude comunque un carattere “gentilmente” funky e rustico: la chiusura è moderatamente amara (lattica, zesty, terrosa) seguita da un sorprendente retrogusto dolce e fruttato di ananas e frutta tropicale.
Livello molto, molto alto quello della Progenitor di Crooked Stave: vivace al palato, mouthfeel perfetto, impressionante potere dissetante e rinfrescante. Facilissima da bere ma, considerato il prezzo non esattamente economico, meglio sorseggiarsela con calma e gustarne tutte le sfumature.
Formato: 37,5 cl., alc. 6.2%, imbott. 07/2015, prezzo indicativo 10.00-13.00 Euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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