E’ sempre con grande piacere che m’appresto a stappare una bottiglia della Bristol Beer Factory, uno dei miei birrifici inglesi preferiti. La Bristol Beer Factory negli ultimi mesi ha inoltre triplicato la propria capacità produttiva e quindi l'augurio è che presto le loro birre arrivino anche ufficialmente in Italia grazie a qualche importatore; per il momento, potete acquistarle solamente in Inghilterra. Da qualche anno, il birrificio è solito preparare una serie di Stout, dodici per la precisione, che vengono vendute in un unico cartone presso lo spaccio del birrificio o spedite direttamente a domicilio dei clienti del Regno Unito. L'evento si è ripetuto nel 2011 e nel 2012 mentre quest'anno, probabilmente a causa dei lavori di ampliamento, le dodici stout non sono state prodotte. Il pacco natalizio includeva birre più classiche come una Milk ed una Chocolate Stout, ed interpretazioni più fantasiose come una Chili Stout, una Orange Stout, una Cream Brulée Stout ed un paio di Stout passate in botte. Nell'edizione dello scorso anno sono state introdotte alcune novità come questa Mocha Stout; session beer (4.5%) che viene prodotta in collaborazione con la torrefazione Extract Coffee Roasters di Bristol e che vede l'utilizzo di una speciale miscela di caffè proveniente dalla Tanzania, chiamata Hope Project Peaberry Espresso.
Marrone scurissimo, molto bello, non altrettanto all'altezza è la schiuma, un po' grossolana e di dimensioni modeste, color beige e poco persistente. Il nome della birra (Mocha) è già una buona indicazioni di quello che ci si aspetta di trovare nel bicchiere, ma l'aroma va ben oltre le attese: praticamente un caffè! In un ipotetico assaggio alla cieca, verrebbe da dire di avere sotto il naso un filtro dei caffè della caffetteria di casa; a fatica si riesce a trovare qualche sentore di Brownie (quindi leggero cioccolato) e di tostature. Naso molto pronunciato, anche se assolutamente monotematico. Se amate il caffè (quello lungo, all'americana), vi troverete a meraviglia anche con il gusto; se amate la birra, forse avrete invece qualche perplessità. Anche al palato è praticamente un caffè, con qualche leggera tostatura e, proprio nel finale, una leggera nota di cioccolato. Non si può parlare di equilibrio ma di certo è una birra molto intensa, considerata la bassa gradazione alcolica. Lasciano un po' perplessi invece la leggerezza del corpo e la marcata acquosità che, unite al dominio del caffè, rischiano davvero di far somigliare la birra ad una tazza di americano. Probabilmente una maggiore cremosità l'avrebbe resa un pelino meno scorrevole in bocca ma un più morbida e consistente. A discapito del monopolio-caffè va la data di scadenza già passata, per una birra che non è certo stata ideata per l'invecchiamento; forse bevuta fresca avrebbe regalato qualche ulteriore sfumatura. Mocha che rispetta in pieno gli standard ai quali la Bristol Beer Factory ci ha abituato (pulizia, intensità) ma che risulta molto arrischiata e poco bilanciata: probabilmente si finisce per amarla od odiarla.
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