giovedì 7 novembre 2013

Railroad Janka

Il nome fa pensare agli Stati Uniti d'America, ma basta un'occhiata all'etichetta per rendersi conto che siamo in Italia; Railroad Brewing Co., è infatti l'ennesima Beer Firm italiana, un fenomeno esploso da pochi anni nella nostra penisola e che ancora non si è arrestato. La sede legale è a Lissone (Milano), a pochi passi da quella ferrovia (Railroad) che ne ha ispirato il nome. Gli artefici sono tre amici, tutti appassionati di birra e di home brewing, che hanno scelto di produrre le proprie birre presso gli impianti del Birrificio Rurale di Desio (MB); il loro sito non specifica se nei progetti futuri vi sia quello di sfidare la burocrazia italiana ed aprire un birrificio proprio. I tre amici sono Benedetto (Cannatelli), Stefano e Tommaso; il primo sarà forse noto agli addetti ai lavori per avere condotto, per conto di Unionbirrai, alcune ricerche sulla birra artigianale in Italia (vedi qui e qui) della Altis, Università Cattolica di Milano. E' però (secondo quanto riportato qui) la lettura del libro Beer School a far scattare in lui la decisione di passare dall'homebrewing alla Beer Firm assieme ai due amici-soci. Due le birre attualmente prodotte, una Blond Ale dalla luppolatura tedesca (Zibra) ed una India Pale Ale, questa Janka, prodotta con Simcoe e Cascade. Molto semplice ma molto ordinata e d'impatto l'etichetta, assolutamente riuscita. 
Janka, nel bicchiere, si presenta opaca e di colore arancio pallido con riflessi dorati; la schiuma, biancastra, è di dimensioni abbastanza ridotte pur avendo una discreta persistenza. Aroma non esplosivo ma pulito ed elegante: se la giocano agrumi (pompelmo e mandarino) e frutta tropicale (mango ed ananas) con qualche leggerissimo sentore di aghi di pino. Molta frutta anche in bocca: superato l'imbocco maltato (biscotto), la parte centrale della bevuta è caratterizzata dagli stessi elementi dell'aroma (agrumi e tropicale). C'è buona pulizia ed intensità (a tratti quasi sciropposa), anche se per una IPA l'amaro tarda un po' ad arrivare; ci regala comunque un finale pulito con scorza d'agrumi e qualche nota resinosa. Alcool molto ben nascosto, birra facile da bere, secca e gradevole, che tende ad "accomodare" il bevitore indulgendo sulla frutta e risultando un po' timida sull'amaro. Più equilibrio che estremismi, in poche parole, ma è un debutto tutto sommato convincente. Si trova a combattere in una categoria ormai molto affollata e, che se ne dica, ancora molto di moda: quella della IPA. Ce la farà? In bocca al lup(pol)o.
Formato: 33 cl., alc. 7%, lotto 016, scad. 06/03/2014, pagata 4.40 Euro (beershop, Italia).

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