Sono passati un po’ di anni dall’ultima “Geco” stappata; era gennaio 2010 ed il birrificio di Cornaredo (Mi) era (quasi) fresco di apertura (2009). In questi anni sono cambiate le etichette, si sono affinate le ricette, aggiunte nuove birre e, soprattutto per il birrificio, sono anche arrivate le prime medaglie all’ultima edizione di Birra dell’Anno per le due “scure”: bronzo per la Pecora Nera (categoria 11 - Scure, alta e bassa fermentazione, basso grado alcolico di ispirazione angloamericana) ed oro per la Barabba (categoria 12 - Scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana). Oggi abbiamo invece tra le mani una delle ultime (se non l’ultima) produzioni; si tratta della Rosco, presentata se non erriamo per la prima volta in versione ancora “sperimentale” al Birrart di Casteggio nell’ottobre 2012. Il birrificio la descriveva come una Cream Ale (molto luppolata, aggiungiamo noi); attualmente Ratebeer la classifica come American Pale Ale. Viene prodotta utilizzando luppoli di tre continenti: Europa, America ed Oceania. Leggero gushing all'apertura, con la schiuma che esce copiosa e va a ricolmare il bicchiere; occorre una discreta attesa per vederla parzialmente dissipare e poter così rabboccare la pinta.

Formato: 33 cl., alc. 5.3%, lotto 1213, scad. 04/2014, pagata 3.40 Euro (enoteca, Italia).
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