Nasce come brewpub as Aspen, nel 1990, la Flying Dog Brewery: ad aprirla sono George Stranahan e Richard McIntyre, dopo quasi 100 anni dalla chiusura dell'ultimo produttore di birra nella famosa località sciistica del Colorado. Quattro anni dopo è già il momento di traslocare, nella vicina Denver, per ampliare la propria capacità produttiva. Nel 2006 la Flying Dog acquista la Frederick Brewing Company nell'omonima località del Maryland, spostandovi dal 2008 il 70% della produzione, mentre gli uffici amministrativi e la direzione rimane a Denver, guidata dall'amministratore delegato Jim Caruso. Un birrificio che si è da subito contraddistinto per una identità visiva molto aggressiva ed accattivante, grazie soprattutto alle belle etichette disegnate da Ralph Steadman. Ma non solo. Il loro motto "Good Beer, No Shit" è stato per un lungo periodo bandito dalle etichette, mentre ancora aperta è (crediamo) la battaglia legale per permettere la vendita della loro Raging Bitch IPA (letteralmente la "stronza furiosa") nel Michigan e nel New Hampshire, due stati che ne hanno vietato la commercializzazione in quanto ritenuta oscena.
Più tranquilla, almeno a parole, è questa Kujo Imperial Coffee Stout. Una birra stagionale, che viene solitamente rilasciata nel mese di dicembre, e che vede la solita bella etichetta (molto meno tranquilla del nome) disegnata da Steadman; bella ma, almeno per questa bottiglia, assolutamente impossibile da staccare nonostante una lunga "bollitura". Un peccato per che le etichette le colleziona. Il caffè utilizzato è quello della Black Dog Coffee di Summit Point, nel West Virginia; i malti sono black, chocolate, cara-munich e tostato, i luppoli Northern Brewer e Goldings.
Una bottiglia prossima alla scadenza, lo diciamo subito, e birra che nel bicchiere si presenta praticamente nera, con una piccola testa di schiuma marrone, fine e cremosa. L'aroma è abbastanza dimesso, ma si avverte ancora qualche sentore di caffè liquido, liquirizia e, ci sembra, vaniglia. L'approdo al palato è più "scorrevole" che cremoso, con un corpo medio ed una carbonazione molto modesta. C'è sostanziale corrispondenza con l'aroma: caffè e liquirizia, con tostature ed una leggera nota salmastra; purtroppo c'è corrispondenza anche per quel che riguarda il livello d'intensità, ossia abbastanza scarso. L'alcool è ben molto ben nascosto, donando solo una morbida sensazione di "warming" nel retrogusto. Piacevole l'acidità finale, con una chiusura dove c'è più liquirizia che caffè, ed un accenno di frutta sotto spirito (ciliegia e prugna). Abbastanza sorprendente (in negativo), trovarsi di fronte una Imperial Coffee Stout nella quale il caffè va quasi cercato con il lanternino. Bottiglia invecchiata male, o birra da non fare invecchiare e bere il prima possibile per poterne godere appieno? Non avendo altre esperienze del caso specifico, preferiamo astenerci. Al prossimo incontro.
Formato: 35.5 cl., alc. 8.9%, scad. 30/11/2013, pagata 4.25 Euro (beershop, Italia).
ciao sono davvero formidabili queste birre io gestisco un locale e nel mio menu' vorrei inserire delle birre americane ma mi e' difficile trovarle tu mi potresti aiutare?
RispondiEliminaCiao,
Eliminanello specifico Flying Dog lo vedo ad esempio distributio da www.eurosaga.it
Se gestisci un locale immagino che tu lavori con diversi distributori/grossisti. Credo che ormai quasi tutti offrano birre americane.
Per prodotti più particolari c'è anche www.impexbeer.com
o anche il www.domusbirrae.com ha un listino per i pro.
Non dovresti avere grosse difficoltà a trovarne, insomma.
Ciao, visto che sta per arrivare l'inverno e che hai già iniziato con le coffee, mi permetto di fare un breve stacco "pubblicitario" e di consigliarti una nuova birra prodotta da Pietro del Carrobiolo fatta in collaborazione con il Caffè Malatesta. Un nome un programma: "Coffee-brett" :).
RispondiEliminaSperando che possa interessarti.... salute!
Grazie della segnalazione Matteo... non so se riuscirò a trovarla, ma se mi capita a tiro non me la farò mancare, il nome è già geniale :)
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