Terzo appuntamento con la Craft Brewer Alliance; dopo Kona e RedHook, è la volta della Widmer Brothers Brewing di Portland, Oregon. Viene fondata nel 1984 dai fratelli (Widmer) Kurt e Robert, cinque anni dopo l'anno in cui l'homebrewing viene dichiarato legale in Oregon. Le prime birre prodotte sono d'ispirazione tedesca, una Alt ed una Hefeweizen filtrata, alla quale se ne affianca un paio di anni dopo una versione più classica, torbida, che viene prodotta su richiesta del Dublin Pub di Portland: la non filtrazione non fu una decisione presa a tavolino, ma piuttosto dovuta alla necessità di risparmiare tempo e spazio, visto che nei primi anni il birrificio disponeva di impianti di dimensioni molto modeste. Ad ogni modo ancora oggi i fratelli Widmer rivendicano di essere stati il primo birrificio a produrre una American-Style Hefeweizen. Nel 1988 il birrificio è tra gli organizzatori dell'Oregon Brewer Festival, una manifestazione che si tiene ancora ogni anno a fine Luglio. Le prime bottiglie ci mettono un po' ad arrivare (1996) e, come abbiamo già raccontato qualche giorno fa, nel 2008 arriva la fusione con la Redhook a formare la Craft Brewer Alliance, della quale attualmente la Anheuser-Busch InBev detiene il 32% delle azioni. Un birrificio che ha dunque iniziato nel segno dei genitori dei fratelli Widmer, tedeschi, ed ha poi ampliato la gamma che oggi abbraccia praticamente tutti gli stili, incluse alcune collaborazioni importanti (con Cigar City) ed una serie chiamate "Reserve" che include invecchiamenti in botte e birre occasionali.
Questa Alchemy Ale è invece una "tranquilla" American Pale Ale che vede l'utilizzo di malti Pale, Caramel, Monaco e Vienna Extra Special; i luppoli provengono dalla costa Nord-Occidentale Americana e variano di volta in volta a seconda della disponibilità. Di colore ambrato scarico o ramato, ha una schiuma un po' grossolana, biancastra, dalla discreta persistenza. Le altre caratteristiche sono perfettamente in linea con l'altra birra della Craft Brewer Alliance bevuta qualche giorno fa, la Redhook Long Hammer. Luppoli stanchi e poco freschi al naso, che offre marmellata d'arancio, caramello, scorza d'arancio e qualche sentore vegetale. Buona invece la morbidezza in bocca; corpo medio, poche bollicine, un mouthfeel rotondo e soddisfacente. Il gusto è intenso ma - purtroppo - poco fresco: biscotto, caramello, marmellata d'arancia anziché pompelmo fresco ed un crescendo amaro vegetale con qualche nota di resina e di pepe. C'è intensità, se ne percepisce la solidità ma la mancanza di freschezza rende la bevuta troppo pesante con un accumulo di amaro vegetale che non è più bilanciato dalla controparte di frutta fresca. La sensazione è quasi di una birra che si dibatte tra frutta candita dolce ed amaro vegetale, con una nota nel retrogusto di mandorla amara.
Formato: 35.3 cl., alc. 5.8%, lotto 30/07/2013, scad. 30/09/2014, pagata 2.39 Euro (supermercato, Italia).
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