giovedì 21 maggio 2015

St Bernardus Extra 4

St Bernardus Extra 4: quella che potrebbe sembrare una novità, è in realtà un ritorno. Facciamo un passo indietro nel tempo al secondo dopoguerra, quando Padre De Groote, da trent'anni abate all’Abbazia di St. Sixtus di Westvleteren decide d’interrompere quasi del tutto la produzione di birra del monastero: le attività stavano impegnando troppo i monaci, distogliendoli da quella che doveva essere la loro vocazione primaria,  pregare.  Continua ad essere prodotta nel monastero solamente una piccola quantità necessaria al consumo interno, mentre la restante viene “appaltata” al  vicino Evarist Deconinck, già produttore di formaggi a Watou per conto dell’abbazia. Il contratto, di durata trentennale, viene firmato nel 1946 e poi rinnovato nel 1962. Nel 1992 la produzione di birra ritorna dentro le mura di Westvleteren, condizione necessaria se si vuole mantenere il marchio “Authentic Trappist Product”: da St. Bernardus, a Watou,  non si possono quindi più produrre le Westvleteren, ma c’è tutto il necessario per andare avanti in proprio. C’è l'esperienza di cinquant'anni, ci sono le ricette e, soprattutto, i preziosi lieviti “originali” di St. Sixtus, che a partire proprio dagli anni ’90 li abbandona per utilizzarne dei nuovi gentilmente forniti dai fratelli di Westmalle. 
St. Bernardus riparte quindi con le proprie gambe e con una serie di birre molto simili a quelle di Westvleteren, anche visivamente: lo stesso sorridente frate che un tempo veniva raffigurato sulle etichette delle St. Sixtus viene riproposto - in abiti civili/medievali – sulle etichette delle nuove St. Bernardus. 
Tra le birre prodotte a partire dal 1946 per conto di St. Sixtus c’erano Abt 12, Prior 8, Pater 6 and Extra 4. Quest’ultima, la più “leggera” era quella che veniva bevuta principalmente (e quotidianamente) dai monaci, una “patersbier” equivalente alla Chimay Doreé, alla Westmalle Extra e alla Petite Orval. 
Negli anni ’70 la domanda della Extra 4 da parte dei clienti subisce un grosso calo e la sua produzione alla St. Bernaerdus viene soppressa continuando solamente, suppongo, all'interno del monastero per il consumo interno. Nella primavera del 2014 alla St. Bernardus decidono di riportarla in vita: sarà prodotta inizialmente una sola volta l'anno e messa in vendita a partire dal 15 di maggio. Quanto abbia in comune con quella che oggi è il prodotto più leggero di Westvleteren (la Blond, 5.8%) non sono in grado di dirlo. Meglio assaggiarla.
Il suo colore è il giallo paglierino, opaco: bianchissima la schiuma, cremosa e compatta, dalla trama fine, molto persistente. Aroma pulitissimo e ancora abbastanza fragrante, nonostante la bottiglia abbia ormai festeggiato il primo compleanno: banana, scorza d'arancio, sentori di fiori bianchi, spezie (coriandolo, pepe), qualche nota erbacea e di zucchero a velo. Perfetta in bocca, leggerissima e vivacemente carbonata, scorre con la stessa velocità dell'acqua senza però perdersi in essa. Pane e crackers, un tocco di miele, la delicata speziatura del coriandolo e del curaçao, agrumi: una semplicità caratterizzata da una pulizia maniacale che permette al lievito di esprimersi al massimo delle sue possibilità. Attenuatissima, chiude con un amaro elegante e delicato, lievemente erbaceo e zesty: il tempo di bevuta  dell'intera bottiglia sarebbe stato di pochi secondi se non avessi dovuto scrivere di lei bevendola. Sarà forse anche stata "colpa" del caldo, ma l'ho trovata una (quasi) session belga molto elegante e delicata, con ogni cosa al posto giusto, da bere senza sosta: anche in Italia si comincia a trovare ad un prezzo decente, ben ai di sotto dei 3 Euro.
Formato: 33 cl., alc. 4.8%, lotto A, scad. 30/04/2016, pagata 2.16 Euro (beershop, Belgio)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

1 commento:

  1. se è vero che la fanno solo una volta l'anno ed esce a maggio, credo che attualmente ci siano ancora in giro solo quelle del 2014. difficile che la 2015 sia già in Italia… forse tra un mesetto o due ?
    comunque quella che ho bevuto io era davvero ottima anche se aveva un anno di bottiglia.

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