Viene servito il 2 febbraio 1878 il primo bicchiere di birra prodotto dal birrificio Aying, nato per volontà di Johann Liebhard che decise di affiancare la produzione di birra al luogo di ristoro inaugurato dal padre nel 1810. Johan non ebbe figli maschi e alla sua morte, avvenuta nel 1910, l'attività fu portata avanti dalla figlia Maria assieme al marito August Zehentmair: a loro il compito di resistere alla prima guerra mondiale e di ricostruire il birrificio dopo il violento incendio del 1923; quattro anni dopo una Ayinger venne servita per la prima volta a Monaco di Baviera, città verso la quale fu ben presto dedicata la metà della capacità produttiva. August Zehentmair morì a soli cinquantasei anni nel 1936 e, di nuovo in assenza di un erede maschio, fu la figlia Maria Kreszenz a ricevere il testimone assieme al marito Franz Inselkammer. Aying uscì miracolosamente indenne dalle devastazioni della seconda guerra mondiale ed il birrificio riuscì a sfruttare in pieno la ripartenza economica degli anni 50, aprendo a Monaco la Wirsthaus proprio di fronte alla Hofbräuhaus, nella Platzl.
A Franz Inselkammer è succedo nel 1963 Franz II, diplomato birraio a Weihenstephan e promotore della costruzione del nuovo moderno birrificio inaugurato nella 1999 alla periferia di Aying con un investimento da 21 milioni di Marchi. Al consiglio direttivo della famiglia Inselkammer partecipa dal 2010 anche il giovane Franz III, diplomato ad Andechs; a dirigere le operazioni del birrificio c'è Helmut Erdmann, mentre il birraio principale è attualmente Hans-Jürgen Iwan.
La birra.
E' disponibile nei mesi invernali la Weizenbock che potete bere nella Bräustüberl in centro ad Aying o, se preferite, nella più elegante Brauereigasthof che si trova dall'altra parte della strada e dove potete anche pernottare, se lo desiderate.
Nel bicchiere è velatamente dorata con qualche riflesso arancio, sormontata da un cremosissimo cappello di schiuma biancastra che, benché non troppo generoso, si dimostra impeccabile per finezza e compattezza. Al naso dominano gli esteri fruttati (banana) accompagnati dalle spezie (chiodi di garofano): il bouquet è zuccherino, ci sono quasi accenni di pasticceria la cui dolcezza viene parzialmente mitigata dalle note acidule del frumento. Il gusto è perfettamente corrispondente con l'aroma, riproponendo banana e chiodi di garofano ai quali s'aggiungono note di bubble-gum e di pane/cereali. Il corpo è medio, la carbonazione vivace contribuisce a bilanciare il dolce senza compromettere una sensazione palatale complessivamente morbida, mentre la bevibilità rispetta gli elevati standard della tradizione tedesca. Il soffuso calore etilico e l'acidità del frumento giocano la loro partita a più riprese, in un testa a testa di sensazione calde e fresche dal quale esce vittoriosa quasi al fotofinish la componente etilica, in un gratificante retrogusto capace di riscaldare le fredde serata d'inverno. Si compone così una Weizenbock pulitissima ed eseguita con precisione chirurgica, dolce e "bananosa" ma comunque bilanciata ed estremamente godibile.
Formato: 33 cl., alc. 7.1%, lotto 5288, scad. 10/2016, 0.87 Euro (supermercato, Germania).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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