giovedì 7 aprile 2016

Modern Times Black House

Torniamo ad occuparci del birrificio Modern Times di San Diego, fondato nel 2013 da Jacob McKean e presentatovi dettagliatamente in questa occasione. Oggi  parliamo della Black House, una stout al caffè che il birrificio ha prodotto tostando in proprio la miscela di caffè scelta dotandosi di una piccola ma efficace apparecchiatura. 
Ma i progetti di McKean erano ben più ambiziosi: una volta ottenuti i permessi necessari per la produzione di generi alimentari, alla produzione di birra (che non richiedeva tali autorizzazioni) s’affianca anche quella di caffè che cresce lentamente ma sufficientemente da rendere indispensabile l’acquisto di attrezzature più grandi. 
Alla tasting room del birrificio potete acquistare l’intera gamma di caffè Modern Times che include oltre a varietà singole e a differenti miscele, anche alcune versioni invecchiate in legno. Sembra che l’idea di invecchiare le fave di caffè verde in botti che hanno ospitato alcolici o vino sia da attribuire alla Ceremony Coffee Roasters di Annapolis, Maryland. “La miscela che utilizziamo per produrre la Black House Stout è in vendita anche come caffè - dice McKean - ma  i processi di approvvigionamento e tostatura sono comunque diversi a seconda del loro utilizzo, che sia caffè da bere o caffè utilizzato per la birra”. 

La birra.
La ricetta della Black House, qui disponibile anche per chi vuole tentare di replicarla a casa, prevede una miscela con il 75% di caffè Etiopa e 25% Sumatra; i malti usati sono Two Row, Kiln Coffee, Pale Chocolate, Black, Biscuit, Crystal 60, orzo tostato e avena. Come luppolo viene utilizzato l'estratto C02.
Si presenta di colore ebano scuro con riflessi borgogna, e forma una perfetta testa di schiuma color cappuccino, "croccante" cremosa e compatta, molto persistente. La birra è stata messa in lattina lo scorso agosto e i sette mesi trascorsi non sarebbero certo l'ideale per l'apprezzamento del caffè che tende a svanire abbastanza in fretta. Il naso non è in effetti un esplosione di profumo ma porta in dote una raffinatissima eleganza di caffè in chicchi ed in polvere con in sottofondo note di cioccolato fondente e di orzo tostato. In questo elogio del "less is more" sono l'estrema pulizia e la finezza a rendere l'aroma davvero coinvolgente ed invitante. La sensazione palatale non è tuttavia da meno, anzi: poche bollicine, corpo medio ed un mouthfeel soffice e morbidissimo grazie dall'utilizzo di avena, quasi un velo di seta che avvolge il palato mentre la birra scorre con grande facilità. Il gusto ripropone l'austera semplicità dell'aroma utilizzando quattro elementi in maniera esemplare: sottofondo di caramello, elegantissime tostature di orzo, caffè e cioccolato amaro o meglio chicchi di caffè ricoperti di cioccolato amaro. A scriverlo sembra un controsenso, ma il caffè riesce ad essere intenso e delicato al tempo stesso; nel finale l'acidità dei malti scuri contribuisce a rendere la bevuta bilanciata per poi lasciare il campo libero al lungo finale amaro di tostature e caffè. 
Ne risulta uno degli utilizzi più raffinati del caffè nella birra che mi sia capitato d'assaggiare: stout intensa eppur facilissima da bere, elegantissima, realizzata con una pulizia maniacale. Livello davvero molto alto, in Italia qualche lattina si trova, non fatevela sfuggire se vi piace lo stile. 
Formato: 47.3 cl., alc. 5.8%, IBU 40, imbott. 14/08/2015, 6.00 Euro (beershop, Italia)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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