sabato 2 aprile 2016

Lervig / Way: 3 Bean Stout

Sono quasi venti le ore di volo che separano Pinhais, comune dell'area metropolitana di Curitiba (Paraná, Brasile) e Stavanger, cittadina norvegese dove si trova il birrificio Lervig. 
Nel 2015 Alessandro Oliveira e Alejandro Winocur, fondatori nel 2010 del birrificio Way Beer, si recano in Norvegia per realizzare assieme a Mike Murphy, birraio di Lervig, una birra collaborativa. Il birrificio brasiliano mi è completamente sconosciuto ma ha già all'attivo collaborazioni anche con gli americani di Stillwater e di Arizona Wilderness; una quarantina le birre prodotte in sei anni di vita, la migliore della quale secondo gli utenti di Ratebeer è la Berliner Weisse Sour Me Not Caju, che si posiziona al quindicesimo posto tra le migliori birre prodotte in Brasile.
Mike Murphy e Alessandro Oliveira decidono di produrre una massiccia (13%) Imperial Stout utilizzando tre diverse "fave": cacao, vaniglia e tonka. Quest'ultima è il seme del frutto della Dipteris Odorata, una gigantesca pianta capace di superare i trenta metri in altezza ed i due metri di diametro al tronco; i frutti vengono raccolti e fatti essiccare per un anno, quando vengono poi estratti i semi contenuti all'interno. I maggiori produttori sono Venezuela, Guyana, Brasile e Nigeria; la fava di tonka è frequentemente usata in profumeria per il caratteristico odore di vaniglia e mandorla.

La birra.
L'etichetta non risulta particolarmente ispirata, limitandosi a raffigurare i loghi dei due birrifici; la ricetta della 3 Bean Stout, oltre alle fave citate, prevede malti Pale, Caramel e Roasted, mentre i luppoli utilizzati sono Aurora e  Hersbrucker.
Nel bicchiere è nera, impenetrabile alla luce e forma un modesto cappello di schiuma color cappuccino, cremosa e compatta, dalla discreta persistenza. L'aroma è molto intenso, anche nella componente etilica, e disegna una scenario dolce di cioccolato al latte, vaniglia e toffee al quale s'affiancano profumi di cannella e di biscotto allo zenzero, liquirizia e una lieve presenza di salsa di soia. L'opulenza è tanta ma l'eleganza e la finezza di vari elementi lasciano un po' a desiderare. D'impatto il mouthfeel, che rispetta la tradizione scandinava: si tratta di un liquido oleoso molto denso e morbido, quasi masticabile, dal corpo pieno e dalla bassa carbonazione. Anche qui c'è una grande ricchezza dolce di melassa, liquirizia, cioccolato al latte e gianduia, vaniglia: in sottofondo rimangono le spezie (cannella e zenzero) mentre l'alcool fa sentire la sua presenza per tutta la bevuta, senza arrivare mai a bruciare ma aiutando piuttosto a mitigare un po' il dolce. Nel finale emergono le tostature, il caffè ed il cacao amaro, ma il retrogusto ritorna nel territorio del dessert liquido sostenuto da un intenso calore etilico. Anche il gusto presenta gli stessi "vizi" dell'aroma: grande intensità ma pulizia ed eleganza ampiamente migliorabili; è un'imperial stout ricca ma piuttosto impegnativa anche solo  da sorseggiare. Il risultato è sicuramente positivo, anche se da cogliere in piccole dosi.
Formato: 33 cl., alc. 13%, IBU 30, lotto e scadenza non riportati.

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

2 commenti:

  1. In realtà quella che descrivi come cannella credo sia propriamente la tonka , camaru. La salsa di soia mai permevenuta, ma dovrei riprovare. In compenso la trovo pulitissima ed elegante, almeno lo era 6 mesi fa. Attualmente le spezie avranno perso intensità e non so cosa sia diventata la birra, che rimaneva estremamente dolce ma nascondeva l'alcol in maniera incredibile. Sicuramente intensa e eccessiva, ma per me in maniera estremamente positiva. Certo, non credo sia una birra per tutti...

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    1. non mi sono azzardato a chiamare in causa la tonka perché non l'ho mai annusata, non mi sembrava onesto dire "sento profumi di tonka" :)
      purtroppo la bottiglia non riportava la scadenza, non so se sia stato fatto un unico lotto nel 2015 poi mai ripetuto o se questa sia più recente.

      complessivamente l'ho trovata gradevole nell'insieme ma se penso ai singoli elementi, ho trovato altre birre dove ad esempio vaniglia e cacao (o caffè, che qui comunque non c'entra) uscivano in modo molto più raffinato.

      Avevo grandi aspettative che sono rimaste un po' deluse, se mi capita cerco di riprovarla.

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