Debutto sul blog del birrificio abruzzese Bibibir con sede a Castellalto (Teramo), comune peraltro noto agli appassionati birrofili per il Festival delle Birre Artigianali che si tiene ormai da undici anni. Bibibir è guidato dal birraio Flaviano Brandi assieme ad altri tre soci ed è il punto d'arrivo di una passione decennale per l'homebrewing.
Con impianto produttivo da 20 HL, il birrificio debutta a giugno 2014
con tre birre (l'American Pale Ale Granapa, la Witbier Witaly e la Golden Ale Birrantonio) alle quali s'aggiungono progressivamente la Black IPA Zero Tabù, la Double IPA 23 Zero Sei e, soprattutto, un bel trittico belga Vedo Doppio, Triplo e Quadruplo, con le loro etichette realizzate da Alessandro Cioci.
All'ultima edizione di Birra dell'Anno dello scorso febbraio 2016 il Bibibir ha anche ottenuto la sua prima medaglia, con la Witaly che si è piazzata al terzo posto nella categoria 15 "birre chiare alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga".
La birra.
Vedo Doppio è il nome scelto per questa Dubbel di color ambrato carico, velato, che forma un modesto cappello di schiuma ocra abbastanza fine e persistente. Al naso emergono frutta secca, caramello, biscotto, pera: in sottofondo una suggestione di amaretto ma anche un lieve fenolico (plastica) che sporca un po' la pulizia e la gradevolezza dei profumi.
La sensazione palatale è complessivamente gradevole, con un corpo medio ed una consistenza morbida e scorrevole, mentre la carbonazione un po' bassa e "poco belga" le toglie un po' di quella vitalità necessaria. Il gusto ricalca abbastanza fedelmente l'aroma con biscotto e caramello, un lieve fruttato dolce che richiama l'uvetta e la pera; il livello di pulizia al palato è senz'altro superiore rispetto al naso, in una bevuta dolce che risulta complessivamente bilanciata da un tocco d'amaro finale (frutta secca) e da una buona attenuazione, anche se mi tocca rilevare una leggera astringenza. L'alcool (7%) è molto ben nascosto alla maniera belga e dà un tiepido segno di presenza solamente nel retrogusto; nel complesso Vedo Doppio mette in evidenza un bel profilo maltato che compensa un espressività del lievito abbastanza avara nel suscitare emozioni. La strada che porta in Belgio è quindi ancora un po' lunga ma, anche restando in Italia, c'è il "problema" della concorrenza di birre come Maredsous 8, St. Bernardus Pater 6 e Rochefort 6, giusto per citare le prime che mi vengono in mente: etichette che si trovano anche al supermercato alla metà o quasi del prezzo rispetto alle italiane.
Formato: 33 cl., alc. 7%, IBU 25, lotto 2815, scad. 04/2017, 4.00 Euro.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Teramo si trova in Abruzzo :)
RispondiEliminagrazie della segnalazione, mi era sfuggito l'errore.
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