venerdì 13 maggio 2016

Brouwerij Kees Export Porter 1750

Kees! Se questa parola non vi è nuova, avete ragione: Kees Bubberman, homebrewer dal 1996  e poi birraio per sette anni (2007-2014) presso il birrificio olandese Emelisse. Nell’autunno del 2014 ha presentato le sue dimissioni per mettersi in proprio, e non ci ha messo molto a partire. Acquistato il vecchio impianto da 25 hl dagli inglesi di Magic Rock e aggiunto sei fermentatori, a febbraio 2015 ha prodotto il primo lotto di East India Porter alla nuova Brouwerij Kees!, che si trova ad una ventina di chilometri di distanza da Emelisse ed ha un potenziale annuo di circa 1800 hl.
In poco più di un anno d'attività Kees ha già alle spalle una trentina di etichette che includono un'inevitabile collaborazione con Magic Rock ed anche i primi invecchiamenti in botte. Al di là di questo, la gamma si compone di otto birre prodotte regolarmente: Double Rye IPA, Export Porter 1750, Peated Imperial Stout, East India Porter, Pale Ale Citra, Barley Wine, Just Another IPA, Session IPA, Mosaic Hop Explosion.

La birra.
Kees dichiara di essersi ispirato ad una ricetta inglese del 1750, un'interpretazione piuttosto personale visto che i luppoli utilizzati sono Fuggles e Sorachi Ace, quest'ultimo disponibile solo a partire dal 1984; l'elenco dei malti include invece Pale Ale, Caramel, Carafa 1 e Carafa 2.
Nera, forma un dito circa di schiuma nocciola un po' scomposta e grossolana, poco persistente. Al naso, di scarsa intensità, annoto tostature, carne e pelle/cuoio, un lieve salmastro e, in sottofondo, cioccolato, vaniglia e un tocco di cenere: il bouquet è tutt'altro che goloso, anche se abbastanza pulito. 
La sua consistenza è piuttosto densa, quasi masticabile, con poche bollicine ed un corpo tra il medio ed il pieno: la scorrevolezza ne risente e sin dall'ingresso appare chiaro che questa è una birra che va sorseggiata lentamente. Il gusto picchia duro, monotono, con tostature intense circondate da caffè, liquirizia ed una discreta componente etilica; il dolce (caramello, uvetta) è ridotto ai minimi termini, mentre all'opposto l'acidità portata dai malti scuri è invece piuttosto marcata. Non c'è molto movimento, non ci sono emozioni: una Imperial Porter che martella dall'inizio alla fine battendo sugli stessi tasti, senza particolare eleganza e con un livello di pulizia ampiamente migliorabile. Rilevo anche una lieve nota salmastra che richiama quella dell'aroma. In internet leggo descrizioni molto diverse di questa birra e opinioni molto positive: in verità questa bottiglia è stata da me acquistata nel 2015 appena Kees ha aperto i battenti, e dovrebbe quindi trattarsi del primo lotto prodotto. Evidentemente il birraio ha successivamente corretto il tiro sistemando il necessario: mi ripropongo quindi di tornarla ad assaggiare alla prima occasione.
Formato: 33 cl., alc. 10.5%, IBU 108, lotto e scadenza non riportati, 5.19 Euro (beershop, Germania).

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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